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Pescara, mangiano sushi? 60 ricoverati: uno choc, cosa servivano al ristorante

Simona Pletto
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Sarà anche conveniente la formula “all you can eat” proposta spesso dai ristoranti etnici, dove paghi una quota fissa di 20/25 euro e mangi finché vuoi. Ma per una sessantina di persone che giorni fa, alla spicciolata, hanno varcato la soglia di un ristorante nel centro di Pescara per una cena a base di sushi, spaghetti di riso e gamberoni, si è trattato solo di una terribile esperienza da dimenticare. Quasi tutti all’improvviso hanno iniziato a sentirsi male, malissimo. Vomito, diarrea, crampi allo stomaco e anche febbre, i sintomi accusati e per i quali, almeno una dozzina di loro, sono dovuti ricorrere alle cure dei medici del Pronto soccorso.

Non solo: medici ospedalieri, medici di base e guardie mediche, sono stati mobilitati per un paio di giorni per via dei sintomi accusati dai commensali “reduci” dallo stesso ristorante. Tutta colpa – si è scoperto ieri dopo una serie di analisi – del “norovirus”, accertato responsabile delle intossicazioni riportate dai clienti del ristorante etnico, tra cui diversi minori.

 

La conferma è arrivata dalla Asl del capoluogo adriatico: «Si tratta di un virus intestinale altamente contagioso», scrive la direzione sanitaria che ieri, esiti alla mano, ha fornito una serie di raccomandazioni alle persone infette e ai loro familiari. «A seguito delle analisi effettuate dalla Uoc Microbiologia della Asl di Pescara - si legge nella nota -, sui campioni biologici consegnati all’Unità Igiene degli Alimenti e della Nutrizione, diretta da Amalia Scuderi, che ha condotto l’indagine epidemiologica in conseguenza dei casi di intossicazione segnalati presso un ristorante di sushi di Pescara, è stata confermata la presenza di norovirus, un virus intestinale altamente contagioso». I sintomi iniziano improvvisamente e includono forte malessere, nausea, vomito a getto, diarrea acquosa e crampi addominali.

ll Servizio veterinario dell’azienda sanitaria, dopo aver ispezionato il ristorante e dopo averne disposto la chiusura per una serie di carenze igieniche, si è subito occupato dei campionamenti del pesce crudo e cotto e dei preparati trovati nelle cucine. Da qui, si è risaliti alle cause. L’attività del ristorante è stata sospesa domenica, su disposizione della stessa Asl, dopo i primi casi denunciati. Pagata la sanzione, non è da escludere, riaprirà i battenti magari cambiando nome. Sì, perché la sushi-mania è diventata una moda che impazza ormai ovunque. Occorre comunque prestare sempre attenzione: mangiare pesce crudo non trattato secondo le stringenti regole igieniche, può diventare pericoloso.

 

 

 

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