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Disastro ferroviario Pioltello, 8 assoluzioni e una condanna: "Il fatto non sussiste"

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Il Tribunale di Milano ha assolto quasi tutti i 9 imputati, tranne uno, per il disastro ferroviario di Pioltello, nel milanese, del 25 gennaio 2018: dopo il deragliamento di un convoglio regionale Cremona-Milano morirono tre donne, mentre oltre 200 passeggeri rimasero feriti. Tra gli assolti "perché il fatto non sussiste" l’ex amministratore delegato di Rfi Maurizio Gentile, oggi dirigente nel settore privato, e l’allora direttore della direzione produzione Umberto Lebruto, oggi ad di Fs Sistemi urbani, Andrea Guerini e Vincenzo Macello, oggi alla vice direzione operations di Rfi. Assolta anche la società Rfi. L’unico ad essere condannato è stato il dipendente Marco Albanesi a 5 anni e 3 mesi.

La decisione dei giudici, chiamati a valutare le accuse a vario titolo di disastro ferroviario colposo, omicidio e lesioni colpose, omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, è arrivata dopo oltre tre ore di camera di consiglio. Il processo di primo grado si è così concluso con otto assoluzioni (per sette ex manager di Rfi più la società) e una sola condanna. La sentenza è arrivata oltre 7 anni dopo la tragedia. 

 

 

 

Nessun commento da parte dei passeggeri che il 25 gennaio 2018 si trovavano a bordo del treno regionale Cremona-Milano Porta Garibaldi. Cinque di loro erano presenti alla lettura del dispositivo e hanno lasciato l'aula senza rendere alcuna dichiarazione alla stampa.

 

 

 

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