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Buccinasco, il libro di Walter Veltroni a scuola: ira dei genitori
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Bimbi partigiani, bimbi giunti in Italia sui barconi, bimbi che indossano i tacchi. Sono solo alcune delle storie raccontate nel libro di Walter Veltroni intitolato “La più bella del mondo”(del 2022), che tenta di spiegare i primi dodici articoli della Costituzione italiana attraverso le storie di 12 bambini. I racconti contenuti all’interno del libro però stanno facendo discutere molte famiglie di Buccinasco. Ma facciamo un passo indietro. Il 12 e il 19 febbraio, il sindaco Pd della cittadina alle porte di Milano, Rino Pruiti, e l’assessore alla cultura Martina Villa decidono di donare personalmente i libri del noto giornalista ad alcuni istituti scolastici del paese.
I piccoli studenti, dopo aver ricevuto le copie con tanto di autografo del primo cittadino, tornano a casa con il volume nello zainetto. Peccato che la fatica letteraria di Veltroni lasci perplesse molte famiglie che, nel leggere alcuni passi del testo, intravedono una visione univoca della società incentrata sui temi cari alla sinistra e inadatta all’età dei loro figli. Di qui la decisione di mettere nero su bianco alcune riflessioni in cui spiegano i motivi della loro contrarietà. Nella lettera contestano per esempio, il richiamo evidente in alcune pagine del testo alla teoria gender, come nel racconto di un bambino che «tanto camminava che gli si consumarono le scarpe, le uniche che aveva. Sua zia allora gli regalò le sue. Erano vecchie, sbrindellate e soprattutto avevano i tacchi. Ma per il piccolo Pio la scuola era più importante di tutto. Più delle prese in giro dei compagni di classe che lo vedevano arrivare con le scarpe da donna...». Ancora criticano la scelta di spiegare l’articolo 3 della Costituzione attraverso la storia di due ragazze lesbiche picchiate perché colte in flagranza.
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Tutte storie che, per i genitori, non risultano adatte a bambini delle scuole elementari. Perle famiglie itemi affrontati nel libro sono complessi e delicati e non possono essere compresi da un bambino di 9 o 10 anni. Non solo, sostengono che il testo abbia «poco a che fare con la spiegazione oggettiva dei primi articoli della Costituzione», al contrario, «promuove campagne Lgbtq e Gender, tematiche molto care al nostro sindaco e soprattutto all’assessore Villa, la quale si definisce “assessora a tante belle cose, civica, femminista, arcobaleno”».
Decise ad andare a fondo, si rivolgono al consigliere della Lega del comune di Buccinasco, Manuel Imberti, che mette la lettera sui social. «Solo dopo aver pubblicato il mio post su Facebook delle lamentele che ho ricevuto da parte dei genitori», spiega Imberti, «è stato consegnato ai bambini un foglio dove si richiede l’autorizzazione per la lettura del testo nelle classi», in vista di un progetto che verrà presentato il 14 maggio in tutte le scuole del paese.
La lettura del testo sarebbe stata scelta «da alcuni docenti» e «rientrerebbe all’interno di un “Progetto lettura” di narrativa, durante il quale ci sarà un’analisi del testo e un video che verrà proiettato durante la serata conclusiva del progetto, che si svolgerà mercoledì 14 maggio presso Cascina Robbiolo». A lasciare perplesse le famiglie è che la richiesta di autorizzazione sia arrivata solamente in un secondo momento rispetto alla distribuzione dei doni. Non si poteva informarli prima? Ogni scuola è senz’altro libera di proporre le inziative che vuole e anche le letture che reputa opportune senza dover chiedere permessi di sorta alle famiglie. In questo caso forse, visti i temi trattati, sarebbe bastato informare i genitori e magari bilanciare la lettura con un’altra più neutra.
Naturalmente nel bailamme generale, c’è anche qualcuno che critica i genitori autori della lettera. Come una docente delle scuole coinvolte che sostiene che certi passaggi evidenziati dalle famiglie vadano meglio contestualizzati e critica la scelta dell’anonimato. «È del tutto comprensibile che non abbiano firmato», interviene però il consigliere. «Molti genitori mi hanno spiegato di non aver firmato per timore che il figlio avesse ripercussioni in classe». Mentre altri hanno tranquillamente negato l’autorizzazione alla lettura. La polemicha comunque non finisce qui. Il consigliere ha deciso di intervenire personalmente: «Sto scrivendo una interrogazione al consiglio comunale per chiedere con quali soldi sono stati comprati quei libri, anche se sono sicuro al 100% che siano fondi comunali».
Imberti andrà anche a fondo «su chi effettivamente ha avuto l’idea di dare quei libri e perché non è stato chiesto preventivamente il consenso ai genitori, ma solo il 20 febbraio, dopo che è uscita la polemica», chiosa il leghista. Tornando ai temi trattati nel libro c’è anche la storia del segretario regionale del Pci Pio la Torre, raccontata da Veltroni nel documentario “Ora tocca a noi – storia di Pio La Torre”, dove lo scrittore in una vecchia intervista spiega di aver «cercato di ricostruire la sua vita attraverso la finzione, l’infanzia di figlio di braccianti che decide di studiare e si mette le scarpe da donna della zia per camminare chilometri fino alla scuola».
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