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Papa Francesco, ansia in Vaticano: "È l'ora di pregare, non voglio parlare", cardinali preoccupati

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"Sentiamo Papa Francesco benché in un letto d’ospedale, lo sentiamo vicino a noi e in mezzo a noi. Questo ci obbliga a insistere nella preghiera perché il Signore lo assista nella malattia". Sono queste le parole usate da monsignor Rino Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, Sezione per le Questioni Fondamentali dell’Evangelizzazione nel Mondo prima di leggere il testo dell’omelia scritta da Papa Francesco per la messa del Giubileo dei Diaconi.

Intanto in una nota della Santa Sede sulle condizioni di salute del Santo Padre si legge che "la notte è trascorsa tranquilla e il Papa ha riposato". La situazione però resta critica e soprattutto la prognosi è riservata dopo la crisi respiratoria di ieri mattina. 

Padre Antonio Spadaro, gesuita come Bergoglio e da sempre suo collaboratore fidato, si limita a twittare due mani giunte in preghiera. "Al Santo Padre va il nostro pensiero", afferma da Bergamo il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, "e la nostra fervente preghiera per la sua salute". Un altro cardinale intercettato da Repubblica è evasivo: "Non ho voglia di parlare, preferisco pregare e aspettare". Insomma la speranza adesso si trasforma in preghiera. Un segnale drammatico che potrebbe dare un quadro più chiaro delle condizioni del Pontefice. 

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