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Luca Canfora "non si è suicidato", verso la riesumazione del corpo: morte sul set di Sorrentino, la svolta?
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Da “La Grande Bellezza” al “grande mistero” il passo è breve. Anche se, in questo caso, parliamo dell’ultimo film di Paolo Sorrentino, cioè “Parthenope”. Un film dolceamaro, a tratti quasi noir e che, purtroppo, nella realtà ha avuto un suo dramma. L’1 settembre 2023 il corpo di Luca Canfora, costumista del film, fu trovato senza vita nelle acque di Capri. Era sull'isola per le riprese insieme al regista premio Oscar e alla troupe. Tutti hanno parlato di suicidio (proprio come accade al fratello della protagonista sulla pellicola), ma, a distanza di un anno e mezzo, il fratello Giuseppe chiede la verità ed è fermamente convinto che Luca non si sia tolto la vita: il corpo del costumista potrebbe, così, essere riesumato.
“Escludo che Luca si sia suicidato. Ho fatto fare una perizia da un ex comandante del Ris: è emerso che non è possibile che sia caduto dai Giardini di Augusto come è stato detto. Si indaghi per capire cosa è successo. Le indagini non sono mai state chiuse, stanno facendo ancora verifiche. Sappiamo che la giustizia va così, e non solo alla Procura di Napoli. Questi sono i tempi. Ma io credo nell’azione della magistratura, con la quale non ho mai avuto scontri”. Perché quello di Luca non sarebbe suicidio? Giuseppe spiega: “Non è compatibile con l’area in cui è successo. Lei è stato a Capri? Uno che fa un volo di cento metri dai Giardini di Augusto può mai arrivare a mare senza fratture e senza niente?”.
L’ultima volta che Giuseppe ha sentito il fratello, il 31 agosto: “Mi ha detto che era impegnato, il giorno dopo è morto. Ci sono delle foto con la troupe che lo ritraggono il 31 agosto col volto solare, rilassato. Quella è la faccia di uno che si vuole suicidare dopo meno di 24 ore? Dall’autopsia non sono emerse tracce di stupefacenti, ma, anche se avessero trovato droga, alcol, mio fratello non può essere precipitato dai Giardini di Augusto, avrebbe preso gli scogli. Me lo conferma un tecnico. Come ci è arrivato in mare? – si chiede Giuseppe Canfora -. Chi fa le indagini dovrebbe dirci che non è caduto dall’alto, allora. Di cosa parliamo?”. Potrebbe trattarsi di tragica fatalità? Giuseppe non ignora nessuna pista: “Non lo escludo, ma ci devono spiegare come. Allora posso prendere in considerazione questa ipotesi. Un incidente? Può essere, ma non possiamo accertarlo noi familiari”.
Anche l’ipotesi di un’aggressione o rapina finita male finisce nel calderone, anche perché sulla vittima non sono stati trovati né il cellulare né il portafogli: “Se è successo qualcosa, non lo so. Posso dirle che mio fratello non mi aveva riferito di minacce. A me non risulta che avesse avuto litigi in quel periodo con qualcuno. Poi se ci sono stati e se l’ha detto a qualcun altro, questo non lo posso sapere”. C’è, addirittura, chi parla di dissidi con Sorrentino: “Ho potuto ringraziare Paolo Sorrentino nella chiesa del Gesù a Napoli. Non ho riscontri di problemi all’interno della troupe. Nel mondo del cinema era girata questa voce, ma non gli ho dato peso. Sinceramente, non inseguo i fantasmi”. Giuseppe ora pretende di capire cos’è successo, dopo aver perso un fratello dalla sera alla mattina.
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La Postina con Zanellato diventa Dotta
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