Sesso in cambio di droga. Così Nora Jlassi, la 15enne di San Bonifacio alle porte di Verona morta molto probabilmente per overdose ha ripagato lo spacciatore che le ha fornito la dose letale.
L'uomo, un nordafricano di 34 anni, è stato arrestato e la ricostruzione di quel drammatico giorno riporta alla memoria la tragedia di b. Anche la 18enne nel gennaio del 2018 si era allontanata da una comunità di recupero a Macerata e ottenne dal pusher nigeriano Innocent Oseghale una dose in cambio di un rapporto sessuale. La ragazza venne quindi stordita, violentata ripetutamente e fatta a pezzi, con il suo corpo nascosto in due grosse valigie.
Secondo Luciana, la madre dell'italo-tunisina Nora, "la mia bambina si poteva salvare". "Non è overdose - assicura a donna in una intervista al Corriere della Sera -. A mia figlia è stata messo del metadone nel bicchiere della Coca cola, gliel'hanno iniettato anche con le siringhe nel braccio e nel collo e poi l'hanno legata", ribadisce sostenendo che sua figlia sarebbe stata incolpata di furti che non aveva commesso.
Verona, la 15enne Nora morta di overdose: un arresto, chi le ha venduto la droga
Svolta nelle indagini sulla morte della 15enne Nora, avvenuta lo scorso 27 gennaio a San Bonifacio, in provincia di Vero..."Me l'ha raccontato chi era in quella casa dell'Ater di San Bonifacio nel giorno in cui Nora è morta. Mi ha anche detto che ridevano. Ma non le dico chi mi ha riferito questi particolari. E non mi fermo qui. Denuncerò chi sta raccontando bugie sui giornali. Basta, io voglio giustizia e farò giustizia".