Francesco Piccolo, "l'uomo troglodita?": la replica di Nannipieri
Sono un uomo e non mi sento un troglodita. Mi faccio la barba, faccio la pipì in piedi, ho amato donne come fossero oceani, e non mi sento in colpa di essere nato maschio, come vorrebbe La Stampa. Certe interviste non sono interviste: sono manifesti. E ai manifesti si risponde. Parola per parola. Ieri, a piena pagina, La Stampa lanciava una conversazione tra la giornalista Simonetta Sciandivasci e lo scrittore Francesco Piccolo, sul suo ultimo libro Son qui: m'ammazzi (Einaudi). La giornalista ha messo subito in chiaro le cose: gli uomini, per migliorarsi, devono essere un tipo particolare di maschi: «Quelli nuovi, in remissione dei peccati. I progressisti». Lo scrittore premio Strega, in remissione dei peccati, ha confessato: la nostra civiltà- da Boccaccio a Manzoni, da Verga a Svevo- ha prodotto inarrivabili capolavori, che hanno però esaltato e perpetrato il maschio violento che è in ciascuno di noi. Ora è il tempo della confessione e della pubblica ammenda. Dobbiamo ammettere chi siamo e perché siamo violenti, accettare e combattere il troglodita che è in noi. (...)
Nannipieri: sono maschio e conservatore e non mi sento un troglodita