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Roma, orrore dei pro-Pal contro Meloni e Crosetto: "Li appendiamo a testa in giù"

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pro-Pal scendono nuovamente in piazza. Dopo la tregua tra Hamas e Israele, alla vigilia della Giornata della Memoria, a Roma i sostenitori della Palestina prendono di mira anche gli esponenti del governo. A suon di "Palestina libera dal fiume al mare, "fuori i genocidi dalla storia", nella Capitale hanno sfilato circa due mila persone. I manifestanti, radunati in piazza Vittorio Emanuele II, hanno attraversato le strade per arrivare ai Fori, a due giorni dalla commemorazione dell'Olocausto. Da qui il riferimento dello striscione d'apertura: "Giornata della memoria, fuori i genocidi dalla storia". E ancora, poco più in là: "Gerusalemme aeterna caput palestinese".

"Quest'anno mentre ricordiamo la Shoah - spiegavano i Giovani palestinesi d'Italia sui social -, è fondamentale guardare anche alla Palestina e ai contesti dove l'imperialismo occidentale ha prodotto morte e devastazione attraverso i propri progetti coloniali". Eppure non è mancato il livore. Al grido "siamo tutti antifascisti e antisionisti", a Roma i manifestanti hanno minacciato il governo "complice del genocidio", facendo sventolare le bandiere palestinesi, assieme a quella del Libano e a una bandiera di Hezbollah.

E tra i vari manifesti ecco apparire le foto del ministro Crosetto, della presidente del Consiglio Meloni e della segretaria Pd Schlein con le impronte delle mani verniciate di rosso, a significare il sangue dei palestinesi. "La nostra strada è la lotta, l’antifascismo militante e quotidiano, nelle scuole e nelle università. Non lasceremo spazio ai fascisti, li appendiamo a testa in giù a piazzale Loreto", vanno dicendo gli studenti dal megafono.

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