Cosenza, neonata rapita: Rosa Vespa e Aqua Moses, il post-choc dello scorso 8 gennaio
«C’era una volta una coppia di sposi che non poteva avere figli e che per averne uno era disposta a qualsiasi cosa, perfino a rubarlo». Se un giorno la mamma di Sofia volesse raccontarle l’incubo che ha vissuto non appena è nata, potrebbe iniziare così.
Come una favola, una di quelle storie che da bambini ci raccontavano la notte di Natale, capaci di terrorizzarci finché non arrivava il lieto fine. Anche la storia che arriva da Cosenza ha un happy end, ma l’inizio è stato angosciante.
I “cattivi” della favola sono Rosa Vespa e Aqua Moses, sposati dal 2021, che hanno cercato per anni, senza successo, di avere un figlio. Lei, 51 anni, architetto, in passato era riuscita a rimanere incinta, ma non era riuscita a portare a termine la gestazione; lui, 43 anni, originario del Senegal, mediatore culturale in una cooperativa della galassia dell’accoglienza legata a Riace e Mimmo Lucano e sostenitore del movimento “Potere al popolo”, desiderava con altrettanta intensità diventare padre. Nel 2023 avevano fatto richiesta per adottare un bambino, con nessun risultato. La maternità mai arrivata si era trasformata per loro in un’ossessione.
Rosa ha simulato una gravidanza per nove mesi, convincendo amici e parenti che presto avrebbero accolto un maschietto, Ansel. L’8 gennaio, sui social, ha postato l’immagine di due manine, annunciando la presunta nascita con parole di gioia: «Il nostro miracolo è arrivato!». Ma dietro quel post c’era il vuoto di una culla mai riempita.
Dopo il falso parto, per giustificare con i familiari l’assenza iniziale del neonato, la donna ha raccontato a tutti che il piccolino era rimasto in clinica perché i medici dovevano fare degli accertamenti. Ma, passate due settimane, dovendo presentare l’erede ai parenti e amici, ha preparato un piano per procurarsi un neonato e persino organizzato una festa per l’arrivo del bambino a casa. Un piano che si è spinto oltre l’immaginabile, fino alla clinica “Sacro Cuore”.
Dopo giorni di appostamenti, martedì pomeriggio, durante l’orario delle visite, Rosa e Aqua si sono mescolati tra la gente che andava a trovare i pazienti. Lei, con indosso una divisa da infermiera, è entrata nella stanza della clinica dove era ricoverata una donna con la sua piccola nata il giorno prima. Si è presentata come una puericultrice, dicendo di dover portare la bambina dal pediatra. Quindi ha preso la neonata con sé e si è allontanata senza destare sospetti.
La madre della piccola Sofia, una 26enne con un altro figlio di sei anni, vedendo che il tempo passava senza che sua figlia le venisse riportata in stanza, si è rivolta al personale della clinica. L’ansia si è trasformata in panico quando le infermiere hanno confermato che nessun controllo era stato programmato: Sofia era scomparsa.
In pochi minuti è scattato l’allarme. Le foto della creatura sono state immediatamente condivise sui social, accompagnate da un appello disperato.
Posti di blocco sono stati istituiti in città, tutta Cosenza si è mobilitata. Fortunatamente, le telecamere di sorveglianza della struttura sanitaria avevano funzionato e avevano registrato ciò che era avvenuto nel corridoio della clinica al momento del rapimento. Il video mostra Rosa con in braccio la bimba mentre cammina e poi quando cerca di sistemarla in un ovetto per neonati. Aqua cerca di aiutarla, ma qualcosa va storto: non riescono a sistemare la piccola. Viene registrata anche una lite tra i due. Probabilmente lui si è reso conto che la neonata era una femminuccia, mentre loro avevano annunciato la nascita di un maschietto.
Lei, determinata a non fermarsi, stringe Sofia tra le braccia e si allontana, seguita dal marito con l’ovetto vuoto. La scelta di quella bimba, dirà più tardi il questore di Cosenza, Giuseppe Cannizzaro, sembra sia stata un caso. Avevano bisogno di un neonato uno qualunque - da portare a casa per festeggiare con la famiglia ignara di quello che avevano fatto. Quando si sono accorti che si trattava di una bambina, le hanno cambiato il vestitino per mettergliene uno azzurro, da maschio.
Dopo tre ore di ricerche frenetiche, la polizia si è diretta a Castrolibero, pochi chilometri da Cosenza, a casa dei Moses. Quella che si sono trovati davanti era una scena surreale: la coppia, circondata da parenti e amici felici, brindava alla nascita di Ansel. La piccola Sofia era già stata trasformata nella loro illusione. Un sogno che si è infranto con l’arrivo dei poliziotti, che hanno provveduto a salvare la bimba e a portala in ospedale per verificare le sue condizioni. Mentre Sofia tornava sana e salva tra le braccia della madre, Rosa e Aqua venivano portati in cella. Il questore Cannizzaro ha spiegato che Rosa «stava costruendo la sua vita in maniera artificiosa. Si era creata una realtà virtuale per colmare il vuoto».
Ora gli investigatori della squadra mobile di Cosenza stanno cercando di capire se questa messa in scena sia stata realizzata con dei complici e se Aqua fosse ignaro di quanto stava facendo la moglie. Potrebbe essere stato imbrogliato anche lui. Di certo c’è l’operazione perfetta che ha assicurato il lieto fine della storia. Cosa che non ha mancato di sottolineare la premier Giorgia Meloni. «Il nostro sentito ringraziamento agli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Cosenza per aver ritrovato e riportato ai genitori la neonata rapita in ospedale. Un plauso ai nostri uomini e donne in divisa per lo straordinario lavoro di squadra e di ricerca», ha scritto sui social la presidente del Consiglio.
Mentre le indagini proseguono e si valuta la facilità con cui sono entrati ed usciti dalla clinica, chi conosce Rosa e Aqua non si capacita. «Siamo tutti sconvolti. Rosa è sempre stata una ragazza sana, vivace. Ha trovato l’amore, con questo ragazzo bravissimo. Un gran lavoratore e molto rispettoso di tutti», ha detto un vicino di casa. «Siamo stati tutti felici all’annuncio della gravidanza» ha aggiunto. «Ha sempre mostrato gli esiti delle ecografie, persino la morfologica. Non so darmi una spiegazione. Quello che so», ha concluso, «è che qui c’è una famiglia distrutta».
A casa di Sofia, invece, si festeggia. La mamma ha scritto sui social che «è felice». «Non penso che riuscirò mai a superare questa cosa, ma il lieto fine è che Sofia sta bene. Grazie a tutti. Vorrei abbracciare tutti. Una mamma e un papà che ieri sono morti e risorti».