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Recanati, "bettola". Condannata: quanto deve pagare per questa recensione

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"Posto tipo bettola": scrive una recensione negativa di un ristorante su Facebook e Tripadvisor e viene condannata a pagare 7mila euro. Questo quanto successo a una donna di 53 anni, un'abruzzese residente in Spagna, che online aveva espresso il suo disappunto in merito al servizio di un ristorante in cui aveva mangiato a Recanati. Le parole da lei utilizzate, però, si sarebbero rivelate eccessive, tanto da spingere la ristoratrice, che si è costituita parte civile, a denunciarla. La cliente, dunque, è stata condannata per diffamazione a una multa di 2mila euro e a risarcire la parte lesa con 5mila euro.

La vicenda risale all'agosto del 2017, quando una cliente di un ristorante di Recanati, insoddisfatta del servizio, ha deciso di lasciare una recensione negativa al locale su Tripadvisor. La 53enne, in particolare, si sarebbe lamentata di un presunto ritardo nell'arrivo dei primi piatti. "Neanche una parola di scuse, ma solo molta, troppa aggressione", avrebbe scritto. Poi, avrebbe accusato i gestori di "estrema aggressività e maleducazione".

 

 

 

Un'altra recensione negativa l'avrebbe lasciata sulla pagina Facebook "Gufo? No, Grazie!". In quel caso avrebbe descritto il locale come un "posto tipo bettola, normale con molto casino, dal quale siamo stati addirittura cacciati solo per aver espresso disappunto rispetto al ritardo (un’ora e mezza) con cui ci hanno portato i primi". E ancora: "Ecco: cacciati! Il posto è sostanzialmente una trappola, si mangia in maniera assolutamente ordinaria se non scarsa, costa tanto e i proprietari sono dei veri cafoni". La titolare del ristorante, avvisata da un collega ristoratore di Brescia del post pubblicato su Facebook, ha deciso di denunciare la donna per diffamazione. E il tribunale le ha dato ragione.

La 53enne abruzzese è stata condannata a pagare una multa di 2mila euro e a risarcire la ristoratrice con 5mila euro per il danno d’immagine subito. Secondo il giudice, le sue affermazioni sarebbero state eccessive e infondate, andando oltre la critica legittima, configurando un reato di diffamazione e dunque creando un danno ingiustificato all'attività commerciale.

 

 

 

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