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Elisa Francescatti a Tagadà accusa la poliziotta: "Via le mutande in Questura, non è uno Stato democratico"

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Tiene banco la denuncia delle attiviste di Extinction Rebellion che dopo la protesta pacifista davanti alla sede di Leonardo a Brescia hanno puntato il dito contro la polizia: sostengono che 23 manifestanti sono stati portati in Questura e fermati e che durante le perquisizioni le ragazze, a differenza dei maschi, sono state costrette a togliere le mutande ed eseguire degli squat, dei piegamenti sulle gambe. Si parla di eccessi delle forze dell'ordine, addirittura di abusi. 

A Tagadà, su La7, Tiziana Panella intervista Elisa Francescatti, una delle persone che sono state portate in Questura. "Come facciamo sempre abbiamo organizzato delle proteste non violente - spiega la giovane -, abbiamo srotolato striscioni, abbiamo deciso di usare i nostri corpi e incatenarci gli uni agli altri per impedire l'uscita dalla Leonardo di camion logistici che trasportano armi e software utilizzati nel genocidio di Gaza perpetrato da Israele". 

"La Questura dice che avevate utilizzato dei fumogeni", le contesta la Panella. "E' vero, è vero - conferma la Francescatti -. Io personalmente ero incatenata con il collo alla sbarra per bloccare i camion e al braccio dei miei compagni. Ho acceso ben due fumogeni, uno rosso e uno nero". Per questo è stata denunciata per "detenzione di materiale esplodente, per 18 mesi non potrà rimettere piede nel Comune di Brescia. Rido per non piangere".

Si passa a quanto accaduto in Questura: "Siamo state accompagnate in uno stanzino, due poliziotte ci hanno chiesto di spogliarci, non ci era mai stato chiesto prima anche dopo altre manifestazioni. Gli avvocati non ci avevano nemmeno avvisato del rischio, perché non erano contemplate. Mi hanno chiesto di togliermi i pantaloni, avevo su anche i leggins nell'eventualità di stare seduta davanti alla Leonardo anche di notte. Anche io vorrei avere fiducia nelle istituzioni, ma dopo che mi è stato chiesto di rimuovere le mutande dopo che mi era già stato chiesto di svuotare le tasche, presto gli effetti personali e consegnato carta identità e generalità, sicuramente questo non è il comportamento che ci aspettavamo in uno Stato democratico. Io mi sono rifiutata di togliere le mutande perché erano mutande mestruali - prosegue la ragazza -, mi hanno chiesto di fargliele vedere e ho dovuto mostrare di avere addosso delle mutande mestruali, a quel punto ho chiesto di andare in bagno e mi hanno accompagnato in un bagno senza porte ma con sportelli tipo saloon. Questa poliziotta ha tenuto aperto e mi ha guardato negli occhi tutto il tempo. Non è stata una bella esperienza, sono riuscita a fare pipì nonostante non fosse facile. Non me la sono sentita di cambiarmi la coppetta mestruale".

"Questo trattamento è stato riservato a tutti voi?", domanda la Panella. "No", scuote il capo la Francescatti. "Ad alcune donne è stato chiesto di fare degli squat, a una donna e agli uomini non è stato chiesto di spogliarsi

Elisa Francescatti a Tagadà, guarda qui il video di La7

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