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Violenti a Roma, tra gli identificati alcune donne riconosciute in altre manifestazioni: un'unica regia?

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Sono almeno quaranta le persone identificate a vista in strada durante i disordini a Roma, quando gli agenti feriti sono stati 10. Bombe carta, fumogeni, bottiglie di vetro e sampietrini sono stati lanciati contro la polizia da diversi uomini, ma anche da tante donne. Alcuni dei quali già identificati dalla Digos. E il timore è che questo sia solo l'inizio. Lo schema infatti potrebbe essere sempre lo stesso, cambiando però quartiere: annuncio via social, sempre sotto il nome di Ramy. E stavolta nel mirino ci potrebbe essere il Quarticciolo dove si punta a replicare il modello Caivano.

Qui il collettivo "Zaum" al centro delle indagini per via dei suoi appartenenti, ha chiamato a raccolta giovani e non per il 18 gennaio, ore 18, al fine di contrastare e "combattere" lo sgombero dell'ex questura dove risiedono 40 persone. "Nei quartieri non c'è bisogno di più polizia", si legge nell'annuncio. 

 

 

Intanto la Digos sta cercando di ricostruire e identificare gli altri violenti. Al vaglio le immagini delle telecamere che mostrano diversi attacchi: quello contro i supermercati "In's" (a cui sono state distrutte le vetrine) e "Carrefour" imbrattato da vernici. Nei video si vede anche il lancio di diverse bombe carta a piazza dei Sanniti ma i protagonisti, seppur nitidamente inquadrati, hanno i volti travisati. Ecco allora che serve notare dei dettagli che possano essere utili alle indagini. Per esempio, molte delle donne che si trovavano sabato a San Lorenzo erano già state riconosciute in altre manifestazioni violente. A partire da quella svoltasi il cinque ottobre scorso al quartiere Ostiense. Motivi per cui gli investigatori sono propensi a credere che le manifestazioni più violente abbiano un'unica regia.

 

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