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Busto Arsizio, poliziotti circondati e minacciati: il video-choc

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Ieri, sabato 11 gennaio, è stata una giornata di violenze nel nome di Ramy Elgalm, il ragazzo morto a Milano al termine di un inseguimento. I cortei in solidarietà del ragazzo, infatti, sono sfociati in violenze: otto agenti feriti a Roma, assaltata la sinagoga di Bologna, mentre a Varese un gruppo di islamici ha circondato e assaltato i poliziotti. Quest'ultimo episodio è avvenuto a Busto Arsizio, dove una quarantina di immigrati ha circondato due agenti intervenuti per fermare le devastazioni in un locale. E ora, pubblicate dal Tg4, emergono anche alcune immagini relative a quanto accaduto: nel video si vedono gli immigrati contro gli agenti, intonano cori contro la polizia e li minacciano. Poco prima, alcuni di loro scagliavano bottiglie di vetro contro le auto.

Busto Arsizio, clicca qui per vedere il video

Di seguito, vi proponiamo la cronaca di Tommaso Montesano sulle violenze di ieri, sabato 11 gennaio.

Nuova, doppia aggressione alle Forze dell’ordine nel nome di Ramy: la prima in Lombardia, venerdì notte, la seconda a Roma, ieri sera. Nella Capitale, nel quartiere San Lorenzo, le vetture della Polizia sono state bersagliate da bombe carta e fumogeni. Gli agenti hanno reagito caricando i partecipanti all’ennesimo presidio per commemorare il 19enne egiziano morto a Milano. Il bilancio parla di 8 agenti feriti.

Un innalzamento del livello della tensione che arriva alla fine di una giornata che inizia facendo i conti con quanto accaduto la notte a Busto Arsizio. Ovvero l’adunata degli immigrati di seconda generazione contro le Forze dell’ordine. Una «rivolta di piazza», l’ha definita il sottosegretario all’Interno, il leghista Nicola Molteni.

Dopo le violenze, e i feriti, di Torino, con l’assalto a tre presidi di polizia e carabinieri, tra venerdì e sabato un gruppo di immigrati ha attaccato gli agenti. Teatro dell’“accerchiamento”: l’area intorno al McDonald’s di Busto Arsizio, in piazza Garibaldi. Dove due agenti di una Volante intervenuta per bloccare due ragazzi di origine nordafricana - di 33 e 25 anni - che stavano dando in escandescenze, tra molestie, danneggiamenti all’interno del locale e alle automobili (con tanto di lancio di bottiglie alle vetture in transito), sono stati circondati da una quarantina di giovani, anche loro per la maggior parte immigrati. I due agenti sono stati costretti prima a indietreggiare e poi ad allontanarsi tra urla, cori contro il governo e Giorgia Meloni e slogan nel nome di Ramy («polizia di m****», «dovete morire tutti»). Solo dopo essere tornati in forze, Polizia e Carabinieri sono riusciti ad avere la meglio e a identificare e denunciare i due uomini: due irregolari con precedenti.

Altri partecipanti sono in via di identificazione grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza. Si tratta di nuovo episodio da inserire nella scia di violenze originata dalla tragica vicenda nel quartiere Corvetto di Milano, in nome della quale si stanno moltiplicando le iniziative contro le Forze dell’ordine.

Pezzo dopo pezzo, appare sempre più chiara la “strategia della tensione” contro le divise, come denunciano i sindacati di polizia. E pure il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, è intervenuto in serata: «I disordini e gli attacchi alle Forze di Polizia che negli ultimi due giorni si sono verificati in varie città italiane dimostrano, ancora una volta, l’esistenza e la pericolosità di soggetti organizzati che strumentalizzano ogni tema, fatto o episodio, perfino una dolorosa tragedia come quella del giovane Ramy, soltanto per seminare violenza». E ancora: «Queste aggressioni devono essere condannate da tutti, senza indecisioni o speciosi distinguo, anche per sostenere un clima di fiducia nei confronti delle nostre Forze di Polizia che non possono essere sottoposte a giudizi sommari o aggressioni in piazza». Infine Piantedosi ha confermato che «chi si macchia di queste azioni vergognose, a partire da quelle poste in essere nelle ultime occasioni, sarà perseguito con la massima determinazione».

In prima fila, come accaduto a Torino, ci sono soprattutto gli immigrati di seconda generazione. «Forza di manovra», «fiancheggiatori», li ha definiti il prefetto di Torino, Donato Cafagna, dei centri sociali Askatasuna e Collettivo universitario autonomo. Proprio il Cua, attraverso i suoi profili social, ha lasciato intendere che quanto accaduto nel capoluogo piemontese è solo una tappa. «Se vogliamo impedire che quello che è successo a Ramy capiti ancora, dobbiamo ostinatamente continuare a opporci a ogni abuso...».

E proprio a Torino, ieri mattina, si è verificato un altro caso di violenza politica. Fratelli d’Italia ha denunciato l’aggressione a un gazebo allestito in corso Racconigi. Protagonisti del blitz, gli antagonisti dei centri sociali. «Hanno assaltato violentemente il nostro gazebo, tentando di rubare materiale e bandiere e aggredendo i militanti presenti», ha raccontato Stefano Bolognesi, consigliere di zona del partito. Poi la denuncia politica: «La violenza degli antagonisti è aumentata a dismisura da quando il Comune di Torino ha iniziato a dialogare con Askatasuna iniziando il percorso di concessione regolare dell’immobile occupato. Se il sindaco Lo Russo non ferma questa follia l’amministrazione comunale sarà moralmente responsabile di ogni nuova aggressione».

di Tommaso Montesano

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