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Vaticano, galera e multa agli immigrati irregolari: Papa Francesco picchia durissimo

Fabio Rubini
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Da un lato critica chi, il governo, vorrebbe rendere più difficile l’ingresso nel nostro Paese; dall’altro inasprisce le norme per chi entra nel suo. Parliamo dello Stato del Vaticano, la Chiesa di Papa Bergoglio. O meglio la Chiesa della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano, retta dal cardinal Fernando Vérgez Alzaga. Che lo scorso 19 dicembre ha stabilito le pene per chi entra illecitamente in Vaticano: pene, diciamolo subito, che prevedono la reclusione da uno a quattro anni e multe da 10mila a 25mila euro. Insomma, se sei clandestino, la Chiesa ti arresta e ti tocca pure pagare una multa bella salata.

Che le porte per lo Stato del Vaticano fossero chiuse per gli immigrati irregolari non è una novità. È così da sempre. L’ultima legge sulla “cittadinanza, residenza e accesso” è del 22 febbraio 2011. Solo che da quella data non erano mai stati emanati i decreti attuativi, per stabilire le sanzioni da applicare. Una lacuna che a Roma hanno deciso di colmare poco prima di Natale, con il decreto firmato dal cardinal Vérgez. Il provvedimento è stato preso perché, si legge nel dispositivo, «sussiste l’urgente necessità di emanare le presenti disposizioni aventi forza di legge (...) al fine di prevedere un adeguato apparato sanzionatorio per le violazioni riguardanti il regime di accesso nello Stato della Città del Vaticano». Una fretta probabilmente dovuta all’anno giubilare e a tutto quello che ne consegue in termini di numero di visitatori che transiteranno in prossimità dei confini vaticani.

 

L’articolo 1 del decreto s’intitola “Introduzione con violenza o inganno nel territorio dello Stato della Città del Vaticano”. Al primo comma prevede che chi viola le regole venga «punito con la reclusione da un anno a quattro anni e la multa da euro 10.000 a euro 25.000». Nel secondo comma, invece, viene precisato cosa s’intende per ingresso avvenuto “con inganno”: «Si considera verificatosi “con inganno” l’ingresso avvenuto con elusione fraudolenta dei sistemi di sicurezza e di protezione dello Stato, ovvero sottraendosi ai controlli di frontiera». Esattamente quello che succede ogni giorno quando un immigrato varca il confine ad est o sbarca senza documenti sulle coste del Mediterraneo. Lo Stato italiano, però, deve aiutarli. Quello Vaticano li punisce severamente.

Andiamo avanti. Oltre alla galera e alla pena pecuniaria, il decreto 19 dicembre 2024, prevede ulteriori sanzioni. All’articolo 4, primo comma, si legge che ai provvedimenti già citati, si possano aggiungere la «pena accessoria del divieto di accesso nel territorio dello Stato della Città del Vaticano per un periodo di dieci anni, decorrente dal passaggio in giudicato della sentenza». Insomma c’è anche il Daspo ecclesiastico. E non è finita. Le pene sopra citate vengono inasprite per chi è recidivo. Infatti se il soggetto pizzicato ad entrare clandestinamente in Vaticano ha dei precedenti, l’articolo 5 (“Violazione del divieto di accesso”) prevede che venga punito «con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa da euro 10.000 a euro 25.000», oltre a un Daspo che a questo punto sale a 15 anni.

La legge vaticana, rispetto a quella italiana, ha un altro indubbio vantaggio: la celerità delle procedure. Altro che Cpr, identificazioni, ricorsi e contro ricorsi. Intanto (articolo 6) «la polizia giudiziaria procede all’arresto di chiunque è colto in flagranza di reato». E poi (articolo 8) se vieni pizzicato a violare questa legge «il promotore di giustizia può far citare in via direttissima a comparire avanti al tribunale, nell’udienza successiva al giorno in cui gli sia pervenuta la denuncia o la querela, chiunque sia stato colto in flagranza». Se ci sono delle verifiche da fare il termine per il processo è di massimo 30 giorni, ma se il soggetto è stato arrestato può comparire «immediatamente».

Un’ultima curiosità riguarda l’articolo 9 (“Sanzioni amministrative”) che prevede al comma 3 che «chiunque, avendo ricevuto in concessione l’uso di immobili nello Stato della Città del Vaticano, dia alloggio ad altre persone senza la prescritta autorizzazione del Cardinale Presidente del Governatorato è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma da euro 10.000 a euro 25.000 o alla sanzione amministrativa della sospensione della concessione di assegnazione, per la durata non inferiore a sei mesi e non superiore a tre anni, o della sanzione amministrativa della revoca della concessione».

Conclusione. A noi questa legge piace molto. Il governo dovrebbe prendere spunto e presentarne una con gli stessi principi. E questa volta siamo sicuri che Cei e porporati vari non avrebbero nulla da eccepire...

 

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