Il carabiniere che ha ucciso l'accoltellatore egiziano? Indagato. Il centrodestra: "Merita una medaglia"
Levata di scudi nel centrodestra dopo la notizia che il carabiniere che ha sparato a uno straniero a Rimini è stato indagato con l’accusa di eccesso di legittima difesa. «Propongo una medaglia per il carabiniere che a Rimini, reagendo a un assalitore che aveva accoltellato e ferito cinque persone, si è trovato costretto ad ucciderlo, dopo aver peraltro sparato una serie di colpi di avvertimento. Un sottufficiale da tutti conosciuto per la sua prudenza e per il suo scrupolo professionale che adesso si ritrova indagato per eccesso colposo di legittima difesa».
Lo dichiara Alessia Ambrosi, deputata di Fratelli d’Italia. «Si tratta di un’aberrazione concettuale inaccettabile in uno Stato di diritto, dove per diritto dovremmo intendere il diritto delle persone perbene di potersi difendere e non il diritto dei delinquenti e dei criminali a poter fare il loro comodo terrorizzando e accoltellando le persone per strada».
«Solidarietà agli aggrediti e vicinanza al carabiniere che ha salvato vite, ma ora si trova ingiustamente indagato per eccesso di legittima difesa», è invece la reazione del forzista Flavio Tosi. Per il capo delegazione a Bruxelles della Lega, Paolo Borchia: «Ancora una volta ci troviamo di fronte a un paradosso: un servitore dello Stato, intervenuto per proteggere diverse persone da un uomo armato, un egiziano che aveva già accoltellato 5 passanti, viene indagato per aver fatto il proprio dovere. Doveva scattare il morto prima che potesse difendere se stesso e gli altri?». Nel frattempo è stata avviata sulla piattaforma online GoFundMe una raccolta fondi a sostegno del comandante della stazione dei Carabinieri di Villa Verucchio. A lanciare la raccolta sul web è stata l’associazione di promozione sociale verucchiese ViVilla Aps.