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Polizia, il dato choc del 2024: in un anno 266 agenti feriti in piazza

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«Siamo grati alle forze dell’ordine, presidio di libertà dei cittadini per il contributo decisivo alla cornice di sicurezza in cui vive il nostro Paese». Sono le parole del capo dello Stato nel discorso di fine anno. Una frase definitiva, che chiude ogni polemica sui nostri agenti, troppo spesso offesi e umiliati da parte dell’opinione pubblica progressista, quella che vuole forzatamente dipingere l’Italia del governo di centro destra come una Repubblica securitaria con tendenze autoritarie. Parole pronunciate da Sergio Mattarella subito dopo aver specificato che «la sicurezza resta una preoccupazione dei cittadini e va assicurato massimo sostegno alle vittime dei reati» e aver reso merito a carabinieri e polizia per il fatto che negli ultimi dieci anni «sono stati raggiunti risultati significativi sul fronte della prevenzione, con diminuzione di omicidi volontari, rapine e furti in casa». È auspicabile che questi concetti si fissino bene nella testa di chi scende in piazza di continuo sostenendo di voler difendere la nostra Costituzione ma si ostina a vedere nelle forze dell’ordine dei nemici della democrazia, anziché dei custodi. Il 2024 infatti si è chiuso con due dati, resi noti dal Viminale, che è corretto definire interdipendenti. Alla faccia di chi sostiene che in Italia non si possano esprimere le proprie opinioni, negli ultimi dodici mesi ci sono state 12.287 manifestazioni, una media di 35,5 al giorno, per gli amanti della statistica, 4.602 per ragioni politiche o elettorali, 4.186 per questioni occupazionali, e 1.873 legate alle guerre che stanno sconvolgendo il mondo. In totale, si è registrato un aumento di proteste di quasi il 10% rispetto all’anno precedente, con 14 persone arrestate e 2.065 denunciate. (...)

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