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Roma, "ho paura della suora". Bimbi sottratti alla famiglia paterna, denunciato il Municipio XV

lunedì 30 dicembre 2024

2' di lettura

Una brutta, bruttissima storia scuote la Capitale. Come racconta il sito Roma Today, la vicenda riguarda una bimba di 8 anni che in un messaggio inviato alla zia rivela: "La suora dice che non devo dire che mamma ha dato uno schiaffo a F. sennò mi strilla". A rendere tutto ancora più doloroso è il contesto: la piccola si riferirebbe al fratellino di 6 anni, che vive con lei e la madre in una casa famiglia gestita da religiosi. 

Il tutto è al centro di una disputa familiare: i bimbi infatti sono stati collocati in una struttura dopo essere stati portati via dalla casa dei nonni paterni, dove avevano vissuto insieme agli zii in un quartiere bene di Roma. "Entrambi i genitori dei due fratelli - sottolinea Roma Today -sono limitati nella responsabilità genitoriale, e per decreto del Tribunale per i minorenni di Roma il 25 gennaio 2022 si è preferito collocarli in una struttura e toglierli dalla casa e dalle cure dei nonni, con relativo allontanamento anche dall'asilo che avevano sempre frequentato e dalla loro quotidianità".

La famiglia ha denunciato i servizi sociali del XV Municipio lo scorso novembre. "Gli operatori della cooperativa - denuncia la famiglia paterna dei bambini - scrivono che i bambini stanno benissimo e quest'estate, con il nostro avvocato penalista, abbiamo appreso che la responsabile del servizio sociale, quando abbiamo posto le nostre paure in merito all'incolumità fisica e psicologica dei bambini e soprattutto chiesto spiegazioni dell'occhio nero del piccolo hanno pensato con il curatore di fare un'istanza al giudice screditando le nostre osservazioni".

"La Ctu - denuncia la famiglia paterna - ha sorvolato e derubricato il fatto come una semplice paura dei nonni e degli zii, denigrandoci e definendo il padre 'apprensivo'". In un altro messaggio, il bimbo scrive: "Zia, zio mi mancate tatto. Ho paura della suora. E non mi fanno parlare con papà. Voglio i nonni". La zia, dopo aver denunciato alcuni comportamenti degli educatori e dei servizi sociali, è costretta a un regime di visite protette. Durante gli incontri presso la casa dei nonni, tutti sono seguiti dagli operatori. La famiglia paterna ha denunciato i servizi sociali del Municipio XV "per le omissioni nelle relazioni, per il racconto invece di episodi inesistenti che screditerebbero la famiglia, per i danni che i bambini stanno subendo, vittime di un vero e proprio reset dei rapporti che avevano con i nonni e gli zii paterni".

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