Capodanno, cenone con polemica: ecco come divertirvi
Premessa doverosa: nel calendario del tifoso, Capodanno coincide con la prima giornata di campionato, dunque il 1 gennaio non è che rappresenti poi tanto. Però non siamo i soliti snob che dicono, per carità restiamo a casa, mangiamo poco e a letto presto senza neanche aspettare la mezzanotte. E invece a noi piacciono le feste soprattutto quando, ennesima storica citazione di Jep Gambardella, «io non volevo solo partecipare alle feste, io volevo avere il potere di farle fallire!».
E come? Basta individuare nelle tavolate dei cenoni strabordanti di parenti e amici i caratteri tipici di qualcuno che si incazzi davvero per qualche tua frase inopportuna, scorretta, fuori luogo, che magari non pensi neppure ma sai che fa centro e la serata della vittima è rovinata. C’è sempre chi vuole tirare un bilancio dell’anno che sta per finire e di conseguenza informarci sui suoi buoni propositi per il prossimo. E lì ti attacchi per distruggere quanto di buono abbia combinato il malcapitato, gli smonti tutte le sue piccole conquiste e ambizioni.
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Vuol comprarsi una casa? Ma va, conviene affittare. Ha in mente un giro in barca nell’estate 2025? Con tutte le disgrazie che succedono in mare. Spera in un nuovo amore, molto difficile alla tua età, bisogna accontentarsi del poco che offre il mercato, di seconda o terza mano. Il menù offre spunti interessanti. Mangiamo le lenticchie perché portano soldi. Che scemenza, se così fosse saremmo tutti ricchi e invece fanno solo gonfiare la pancia con conseguenze prevedibilmente nefaste. A un certo punto intuisci che nella compagnia c’è uno (di solito una) contrarissima ai botti perché spaventano gli animali, che a tal proposito da mesi sostiene una campagna di informazione, e vi prega di evitare perché il suo Cavalier King, che tanto tremalo stesso, rischierebbe il crepacuore. La informi di aver portato un arsenale e chiedi dov’è il balcone per sistemare i razzi, dicendole che hai chiesto all’artificiere di fiducia di ottenere un effetto simil Gaza.
Il bon ton e il galateo prevede che a tavola non si parli di politica (neppure di sesso e di religione), forse non è sbagliato però diventa quasi inevitabile quando individui nella tavolata l’iconografia tipica del soggetto sinistrorso, da come è vestito, le giacche di velluto, il maglione di lana grossa, la gonnellona floreale, la sciarpa arcobaleno lavorata a mano dalla zia Carmela.
Alle prime avvisaglie, appena qualcuno insinua la speranza in un nuovo governo, che gli va bene tutto, da Draghi a Schlein, qualsiasi cosa purché sia diverso dall’attuale, tu attacchi come i letali squali del Mar Rosso, affermi con convinzione di non esserti mai sentito meglio e che anzi lo vorresti un po’ più spostato a destra il governo. Al pacifista ribatti che le guerre ci sono sempre state e sempre ci saranno, che dal 1945 non è passato un solo anno senza un fronte bellico aperto, però una speranza ce l’hai anche tu e ha un solo nome: Donald Trump. A quel punto scoppia il casino e la festa è quasi rovinata.
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Manca però una chicca, la ciliegina sulla torta, il petardo pronto per scoppiare, ovvero l’emergenza climatica. Tu che sei al mare in Versilia da una settimana con quindici gradi, meravigliose passeggiate sulla spiaggia, pranzi all’aperto che non c’è nemmeno bisogno del fungo per riscaldarsi, affermi di essere felicissimo di tale innalzamento presunto della temperatura, che peraltro ricordi anche vent’anni fa, persino nella tua infanzia. Farà tempo ad arrivare il freddo in gennaio, la primavera sarà come sempre piovosa e dunque la smettano di romperti le scatole con questi fanatismi.
Non importa che ti snocciolino dati presi chissà dove, continui a ribattere che il Capodanno al sole è molto meglio del gelo (che ovviamente sarà da record anche questo) e lì inviti l’indomani, sperando non accettino, a uno spaghetto alle vongole all’aperto come se fosse primavera. Sono gli unici a cui il bel tempo mette tristezza, tranquilli sta arrivando il panettone ovviamente artigianale al che tu affermi di preferire quello industriale, che ti fidi delle multinazionali, più sicuro e controllato rispetto a chi si improvvisa guru dell’alimentazione. Con questi argomenti distruggere il San Silvestro della tua vittima preferita sarà un gioco da ragazzi e una soddisfazione non da poco. Chi ben comincia...
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