Paolina, la badante killer di Vicenza? Una pista sconvolgente: "Altre 3 morti sospette"
In ballo non ci sarebbe più un omicidio, ma quattro. Si aggrava la situazione di Paola Pettinà, la "badante-killler" di Sandrigo in provincia di Vicenza. La 46enne venerdì si è avvalsa della facoltà di non rispondere di fronte al gip Marco Mantovani, nell'udienza di convalida dell'arresto.
La donna che si spacciava per operatrice sociosanitaria è accusata dell'omicidio volontario aggravato di una 81enne, Imelda Stevan, e di altre quattro morti sospette di anziani cui somministrava dossi massicce di benzodiazepine e di altri farmaci ad azione neuro-depressoria. Arrestata mercoledì sera dai carabinieri del nucleo investigativo di Vicenza, proprio all'uscita di una farmacia dove aveva comprato dello Xanax da cui era dipendente e che somministrava agli anziani, è stata quindi portata nel carcere di Montorio (Verona). Al vaglio della Procura circa la posizione della donna c'erano, fino a ieri, altri cinque tentati omicidi per intossicazione, tra i quali quello dell'ex compagno. Ora, però, starebbe cambiando tutto.
Come minimo si parla di altre 3 morti sospette. Dalle indagini dei Carabinieri, come riferiscono i quotidiani locali, emergerebbe un modus operandi standardizzato, quasi una "firma": la donna somministrava alle persone che assisteva dosi massicce di farmaci, un mix di Tavor, Xanax e Lorazepam, facendo finire gli anziani in stato di semi-incoscienza o addirittura alla morte, come la Stevan.
Per procurarsi i farmaci Paolina, così si faceva chiamare Pettinà, presentava alle farmacie fotocopie di ricette in bianco, assicurando di possedere a casa gli originali. Lo schema è stato confermato dai Carabinieri che hanno controllato 25 farmacie della zona, dove la donna aveva acquistato ben 272 confezioni di Xanax nel giro di pochi mesi.