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Cambiare Rotta, protesta contro il governo? Figuraccia del megafonista: scorda le parole

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Cambiare rotta, l'organizzazione giovanile comunista, fa flop. E non solo per il numero esiguo di partecipanti alla manifestazione contro gli Stati Generali a Roma. Riunita a piazza Capranica, a poca distanza dall'Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati dove sono in corso gli Stati Generali dell'Università, l'organizzazione studentesca vede il proprio megafonista letteralmente senza parole. "Per...., no, non mi viene", è l'esordio del portavoce che tenta invano di proseguire: "Questi sono gli strumenti...". Ma ancora nulla, il megafonista smemorato non può che collezionare risate tra i presenti. 

Scesi in piazza con una bara di cartone con su scritto "Università e Ricerca" e poi uno striscione dal titolo: "Stati Generali di guerra tagli e precarietà: funerale di ricerca e università servono #minimo10miliardi", tra gli studenti ci sono anche ricercatori precari e rappresentanti dell'Usb. La bara, come riporta Il Secolo d'Italia, e la manifestazione simboleggiano "il funerale di Università e Ricerca, il funerale che stanno celebrando la ministra Bernini e il governo che ha in cantiere una riforma complessiva dell'Università che è già partita con i tagli al Fondo di Finanziamento Ordinario, con la riforma del preruolo, cioè delle figure della ricerca che vengono ulteriormente precariezzata", ha spiegato Leonardo di Cambiare Rotta.

 

 

Per i ragazzi che accusano la conferenza dei rettori di "non rappresentare gli studenti perché si blindano a Montecitorio", "la Crui è illegittima, non parla di università". E poi la richiesta di "10 miliardi all'università, vogliamo che non ci caschi in testa e che i lavoratori siano stabilizzati". Il vero scopo degli studenti era quello di portare la scatola a forma di bara davanti a Montecitorio ma "purtroppo non ci è stato possibile. La questura e la polizia hanno dichiarato che un contenuto come quello espresso dalla bara non ha posto sotto a Montecitorio".

Qui il filmato della gaffe del megafonista di Cambiare Rotta

 

 

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