Nutella, la crema compie 60 anni e guadagna un posto al museo
La Nutella compie 60 anni e, giustamente, l’Italia si mobilita. Un movimento di gusto, di profumo ma anche di arte, costume, società. Tutto quello che si deve a una vera e propria istituzione che porta l’italianità nel mondo ai massimi livelli. Un percorso gioioso e goloso. Non a caso il titolo della mostra che si apre oggi al Maxxi (Museo nazionale delle arti del XXI secolo) di Roma è proprio Joyn! con i caratteri e i colori rosso e nero che in maniera inconfondibile rimandano alla memoria, al presente e al futuro dell’iconico barattolo di crema spalmabile.
E proprio la “spalmabilità” è uno dei goduriosi concetti alla base dell’incontro tra pasticceria e cultura che si celebra perfettamente nel gesto basico quanto magico dello spalmare. Così lo spazio allestito presso il museo romano è tutto proteso a richiamare la cremosità che da oltre sei decenni manda tutti in brodo di giuggiole. Oltre sei decenni perché – e la mostra lo ricorda bene – la Nutella ha anche una sua ava: la Supercrema Ferrero che, come non poteva non essere, coprotagonista di una parte del percorso al quale fino al prossimo 20 aprile potranno accedere i Nutella Lovers (così alla Ferrero chiamano gli affezionati consumatori della loro speciale crema) provenienti da tutto il mondo.
Nutella, la rivoluzione per i 60 anni: ecco in cosa si trasforma
Già per due ragioni: in primis perché è tanto vero che Nutella è una magnifica ambasciatrice del nostro Paese a tavola, quanto lo è il fatto che il prodotto da tempo è davvero sulle tavole di tutto il mondo. Dagli anni Novanta, infatti, ha sponsorizzato eventi sportivi internazionali come le finali della Champions League di calcio, i mondiali e gli Europei con i nostri atleti azzurri che non la facevano mai mancare nei loro ritiri.
Nutella arrivata ad allietare addirittura i vertici internazionali più difficili come il G8 del 2009 a L’Aquila dove a riportare i primi sorrisi dopo la tragedia del terremoto ha contribuito anche la deliziosa crema natia di Alba. Tutte informazioni che i visitatori, magari contestualmente al pellegrinaggio nelle basiliche giubilari di Roma (senza voler sembrare in nulla blasfemi) potranno trovare all’interno del Maxxi che oltre ad essere un museo d’arte nel primo quadrimestre del 2025 diventa anche un tempio del gusto o meglio della fragranza ricreata in più spazi del percorso espositivo.
Un viaggio nella galassia Nutella, quello di Join! che si apre con la rappresentazione grafica del luogo dove tutto ha avuto inizio, ancor prima degli anni Sessanta, nella pasticceria che ha visto nascere l’intramontabile crema. Attraverso una timeline dettagliata, che accompagna il visitatore, si ripercorre infatti tutta la sua storia, evidenziando alcuni momenti salienti dell’azienda Ferrero, un viaggio che comincia nel 1923, quando Pietro Ferrero apre la sua prima pasticceria a Dogliani (CN), a soli 25 anni. Dagli anni Quaranta iniziano le prime sperimentazioni della ricetta, ancora lontana dalla crema che conosciamo oggi e allora chiamata prima Pasta Gianduja poi Supercrema. Sarà poi il 1964 l’anno ufficiale della nascita di Nutella con la vendita del primo vasetto.
Tra evoluzioni e grandi collaborazioni, la mostra espone le varie edizioni dei mitici contenitori che si sono susseguiti nel tempo, per poi dare spazio alle curiosità tra citazioni, film rappresentazioni teatrali, oltre trenta, vari libri pubblicati in più lingue per un prodotto paragonabile a una vera popstar internazionale con tanto di merchandising a tema: borse, oggetti di design, fino ad arrivare alle presenze di Nutella sui nuovi media che ne favoriscono una ulteriore diffusione “virale” in tutto il pianeta, anche in quello digitale. Senza dimenticare, però, che la natura di Nutella è molto analogica. Così al centro dell’esposizione troviamo una strana macchina, creata in Francia nel 1994: la Machine à tartiner, ideata da Henri Gallot-Lavallée, che spalma la crema Ferrero con precisione, per arrivare ad un solo unico obiettivo: la creazione della più bella tartina che si possa sognare.
O meglio, come spiega la performer Serenella Converti, artista che in Italia ha deciso di occuparsi di questo aggeggio spalmadolcezza: «un modo per rendere complicato, poetico, artistico, anche il più semplice dei gesti». Il pubblico, dunque, osserva ma prende anche parte a questo speciale compleanno della Nutella grazie a «una cassettina che si chiama Nutella story – ci spiega Chiara Bertini, curatrice della mostra per conto del Maxxi - dove i visitatori possono lasciare dei messaggi sulla mostra oppure su dei loro ricordi speciali legati al prodotto ma anche in una parete finale interattiva in cui le persone sono invitate a rappresentarsi, lasciando così una traccia del loro passaggio». Tutto il resto è storia, gusto, amore di un mondo che di sicuro - e su questo davvero sono tutti d’accordo non sarebbe lo stesso senza Nutella.
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