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Firenze, famiglia sterminata in una villa: tre morti, salva una bimba. La tragica ipotesi

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È di tre persone morte il bilancio della tragedia avvenuta in un’abitazione a San Felice a Ema, frazione di Firenze, uccise probabilmente da esalazioni di monossido di carbonio. Sul posto stanno operando i vigili del fuoco.

Tra le vittime, un'intera famiglia, anche un bambino. Da quanto si apprende, un'altra bambina sarebbe stata trasportata all’ospedale pediatrico Meyer. La morte per monossido è atroce. Di fatto l'esposizione a monossido di carbonio può provocare perdita di coscienza e morte. I sintomi più comuni dell'avvelenamento sono mal di testa, vertigini, debolezza, nausea, vomito, dolori al petto e stato confusionale.

Persone addormentate o in stato di ubriachezza possono morire prima di avere i sintomi. Il monossido di carbonio è una emotossina perché legandosi saldamente allo ione del ferro nell'emoglobina del sangue forma un complesso 205 volte più stabile di quello formato dall'ossigeno. La formazione di questo complesso fa sì che l'emoglobina sia stabilizzata nella forma di carbossiemoglobina (COHb) che, per le sue proprietà allosteriche, rilascia più difficilmente ossigeno ai tessuti. L'intossicazione da monossido di carbonio conduce a uno stato di incoscienza (il cervello riceve via via meno ossigeno) e quindi alla morte per anossia. Adesso gli inquirenti dovranno di fatto ricostruire cosa è accaduto all'interno dell'abitazione per capire l'esatta dinamica di questa tragedia. 

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