Parma, la festa Arci nel nome del killer Mangione. "I miliardari non dovrebbero esistere"
"I miliardari non dovrebbero esistere (e neanche le compagnie di assicurazione sanitarie parassite)": l'Arci Post di Parma ha lanciato una festa per venerdì 20 dicembre con questo slogan e utilizzando per il suo manifesto sui social una foto di Luigi Mangione, il 26enne che lo scorso 4 dicembre a Manhattan ha ucciso a colpi di pistola Brian Thompson, ceo del colosso sanitario americano United Healthcare. Il giovane è così passato da killer a eroe. La locandina è stata scovata da Repubblica e, solo dopo la pubblicazione della notizia sul quotidiano, è stata rimossa dagli organizzatori e sostituita con il ritratto di Che Guevara.
In molti, dunque, sono arrivati a considerare Mangione come un eroe contemporaneo che si batte contro il capitalismo. Basti pensare che negli Usa alcuni suoi sostenitori hanno raccolto più di 120mila dollari per aiutarlo a pagare le spese legali. "Quando abbiamo letto le parole che il Post ha utilizzato per pubblicizzare la sua festa siamo rimasti increduli - hanno denunciato da Missione Parma, associazione politico-culturale di under 25 -. Ci siamo chiesti se siano state prese da qualche opera di Marx o se siano state ispirate dalla prima Unione sovietica di Lenin”.
Riferendosi all'utilizzo dell'immagine di Mangione, poi, hanno proseguito: "Solo dopo che la notizia era iniziata a circolare su tutte le testate online, hanno pensato che forse sarebbe stato meglio rimuoverla ma per loro sfortuna, esiste la tecnologia dello screenshot. Hanno deciso poi di optare per una nuova foto, raffigurante Che Guevara”. E ancora: “Non riusciamo a capire se siano riusciti addirittura a peggiorare la loro situazione, già gravissima in partenza. Il punto vero che, insieme ai nostri soci, vogliamo sottolineare è però un altro. È tenere alta la guardia su coloro che si professano campioni di inclusione, paladini della democrazia, dei diritti, delle minoranze per poi rivelarsi per quello che sono realmente, cioè dei veri autoritari: non accettano opinioni difformi dalle loro, non accettano che ci siano persone che, per merito o fortuna, siano più benestanti di altre, hanno un’ostilità quasi inconsapevole verso l’individuo, la sfera privata, l’impresa”.