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Non si ferma all'alt: parte un altro inseguimento al Corvetto

Alessandro Aspesi
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Nuovo inseguimento al Corvetto, il quartiere multietnico della periferia Sud di Milano, dove meno di un mese fa si è consumata la tragedia di Rami Elgaml. E naturalmente la tensione è tornata a salire alle stelle. Tutto è iniziato nella notte tra domenica e lunedi quando un marocchino di 36 anni non si è fermato all’alt della Polizia. Secondo quanto riferito dalla Questura l’uomo, di origini nordafricane, era alla guida di un’autovettura che risulterà poi essere rubata quando ha deciso di ignorare l’alt intimatogli dall’equipaggio di una volante. Gli agenti si erano insospettiti vedendolo fermo in senso opposto al senso di marcia e avevano quindi deciso di fare un controllo. L’extracomunitario ha immediatamente cominciato la fuga spingendo la sua Fiat Panda a tutta velocità e rischiando di creare incidenti gravi. Dopo avere percorso contromano via Panigarola, via dei Cinquecento e piazzale Gabrio Rosa il fuggitivo ha poi cominciato a perdere il controllo del veicolo danneggiando numerose autovetture posteggiate lungo i marciapiedi. Alla fine il marocchino si è schiantato e sceso dall’auto ha iniziato una fuga a piedi culminata in una colluttazione al termine della quale gli agenti hanno finalmente messo le manette ai polsi al 36enne in via Mompiani.

L’arrestato aveva numerosi precedenti penali, come spiega la Questura, tra i quali reati contro il patrimonio compresi furti aggravati, ricettazione, porto d’armi abusivo, spaccio di stupefacenti e resistenza a pubblico ufficiale. Il marocchino risulta essere irregolare. L’episodio ha interessato le stesse strade testimoni della morte nella notte tra il 23 e 24 novembre di Rami Elgaml, il 19enne egiziano dopo la cui scomparsa si era scatenata una violenta protesta. Una vicenda a seguito della quale 3 carabinieri sono finiti sotto inchiesta. Anche il giovane era morto dopo essersi schiantato con uno scooter mentre fuggiva da un posto di blocco e questo naturalmente ha riacceso gli animi in un quartiere sempre più diviso tra italiani dalla parte delle forze dell’ordine e stranieri sempre più ostili a polizia e carbinieri.

 


Giampiero Timpano, Segretario Nazionale del Sap non ha dubbi, quartieri come il Corvetto «sono storicamente difficili specialmente perché in essi si è scelto di collocare e concentrare alcune etnie creando così i presupposti per una ghettizzazione». E questo nonostante la giunta sostenga che Milano è una città sicura. Per quanto riguarda invece l’inseguimento Timpano sottolinea che nonostante possano comportare dei rischi le forze dell’ordine sono tenuti a farli. «Non possiamo girarci dall’altra parte, se vediamo qualcuno che sta commettendo un reato è nostro obbligo intervenire», continua il segretario del Sap, «quindi se uno fugge dobbiamo fermarlo per forza». Per questo Timpano spiega che le forze dell’ordine «sono tra l’incudine e il martello».

 

 

 

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