Mangia una zuppa piena di insetti, va in stato di choc prolungato: cala la mannaia della Cassazione
Una donna mangia una zuppa presa al supermercato ma non si accorge che è piena di insetti neri. Ne segue uno stato di choc prolungato e lo sviluppo di una fobia. Per questo i produttori di quella specifica zuppa sono stati condannati a risarcire la vittima. In un primo momento quest'ultima aveva perso la causa in appello: in particolare, le era stato negato il danno biologico, stimato da un consulente tecnico d'ufficio (ctu) pari al 9%. Di qui la decisione di presentare ricorso alla Cassazione, che l'ha accolto.
La sentenza della Corte d'Appello, che ha dato torto alla donna, si basava principalmente su un paio di elementi, ovvero la disattenzione del consumatore e i suoi pregressi episodi di allucinazioni visive microzooptiche. Si tratta di un disturbo, in genere dovuto a crisi di astinenza, che porta a vedere dei piccoli insetti che camminano sul terreno. Per la Suprema corte, invece, vale quanto affermato dai Nas che avevano esaminato la minestra, riscontrando la presenza degli insetti.
La Cassazione, poi, ha posto l'accento anche sul fatto che in ospedale, dove la donna era corsa dopo lo choc della zuppa, le sia stata diagnosticata una "sindrome dispeptica dovuta all’assunzione di cibo infestato da insetti non meglio specificati".
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