Se la forza della lirica attira sempre più under 35
Sarà pure, come dicono i superstiziosi, l’innominabile. Ma certamente non inguardabile, visto che La forza del destino di Giuseppe Verdi che ha aperto la stagione lirica della Scala, trasmessa venerdì sera in diretta da Rai Cultura su Rai1, fra le 18 e le 22 ha fatto il boom di ascolti registrando un 10,2% di share pari a un milione 603milaspettatori. Frutto di un'Italia sensibile solo alle lusinghe della mondanità odi un pubblico che non ha mai smesso di amare il teatro in musica? I dati dei teatri, dalle Fondazioni ai Teatri di tradizione, zoccolo duro della provincia, raccontano come i grandi titoli non abbiano mai per la verità conosciuto momenti di down nel cuore del pubblico e al botteghino. Però gli utili sono in crescita, soprattutto nella fascia under 35 anche grazie a nuove forme di aggregazione, dai gruppi d'ascolto sui social, alle chat, ai blog. Insomma non c'è solo il grande cono di luce del 7 dicembre: l’opera aumenta di giorno in giorno i propri follower, sentita come una delle forme di spettacolo più affini al dna italiano.
Spenti i riflettori sul Piermarini si accendono quelli sulla Fenice che - in attesa di sciogliere il nodo sul nuovo Sovrintendente - si prepara al Concerto di Capodanno esibendo dati più che incoraggianti. «Un recente studio condotto in collaborazione con il Dipartimento di Economia dell’Università Cà Foscari di Venezia ha analizzato l’impatto economico complessivo delle nostre attività - spiega il direttore generale Andrea Erri- Il Teatro La Fenice non è solo un simbolo culturale di eccellenza, ma anche un motore economico di rilievo. Nel 2023, le nostre attività hanno generato un impatto economico totale di 57 milioni di euro. Questo valore comprende 6,7 milioni di euro destinati alle forniture locali, 9,4 milioni di euro in retribuzioni ai nostri dipendenti residenti in Veneto e 2 milioni di euro di contributi privati. A ciò si aggiunge un impatto indiretto di 66 milioni di euro, derivato dal lavoro e dalla produzione generata dai nostri fornitori, e un impatto indotto di 5 milioni di euro legato ai consumi del personale e delle aziende fornitrici». Anche il trend di abbonamenti e sbigliettamento conferma il dato nazionale.
«Nel 2024 si stima che gli spettatori paganti abbiano superato le 120 mila unità, con un totale di incassi che raggiungerà i 7,6 milioni di euro, 600 mila euro oltre le previsioni».
E la nuova stagione vede un +10% per gli abbonamenti con biglietti già prenotati per 3 milioni di euro. Buone notizie anche dal San Carlo di Napoli dove pochi giorni fa il sovrintendente Stéphane Lissner ha anticipato un primo bilancio in occasione dell’apertura di stagione con Rusalka e Asmik Grigorian nel ruolo del titolo. «Oggi il teatro è economicamente molto stabile - ha precisato - abbiamo chiuso il ’23 con un utile di 500mila euro». L’altro dato di rilievo riguarda l’anagrafe degli spettatori. Sul ringiovanimento generale del pubblico un parere interessante è quello di Roberta Vespa, autrice e regista del programma Voci in Barcaccia di Rai Radio3.«Da alcuni anni il programma guarda con decisione al nuovo pubblico. Con la nascita dei lab e del concorso Voci in barcaccia, portando i giovani ad essere protagonisti come interlocutori oltre che come interpreti, stiamo contribuendo a creare un nuovo pubblico che non solo riscopre la lirica in radio che partecipa dal vivo ai live e alle serate negli studi di via Asiago». Giovani in sala e al timone dei teatri: è il caso di Edoardo Bottacin al vertice del Teatro Sociale di Rovigo. Con i suoi 28 anni è il direttore artistico più giovane d’Italia. «Abbiamo raddoppiato il cartellone negli ultimi due anni portando i titoli da 4 a 8 per rispondere alla crescente domanda d’opera. Questo risultato è stato possibile facendo leva sulla macchina produttiva interna del teatro, con un’attenta una campagna di fundraising e cercando di partecipare a più bandi pubblici possibili. Il pubblico ha riconosciuto e sostenuto i nostri sforzi. La stagione è partita con il sold out di Madama Butterfly e siamo molto fiduciosi».
A Rovigo due anni fa è nato anche un progetto sperimentale che si chiama InfluOpera. Workshop per content creator delle arti nato in collaborazione con il progetto di comunicazione OperaMeet.«Abbiamo voluto radunare a Rovigo una community di creator digitali. All’inizio, confesso, è nata come sfida per far fronte a un budget di comunicazione quasi azzerato. Ma subito si è rivelata un successo: i social stanno diventando sempre più strategici anche nel mondo dell’opera e InfluOpera è diventato un modo per raccontare con sguardo giovane il teatro in musica». Da tempo il Teatro Comunale di Bologna investe nella costruzione di un pubblico under 35 anche grazie a progetti come Parliamo d’opera che mette in relazione icone del rock, del rap e della cultura contemporanea con il mondo del melodramma. I risultati confermano la bontà delle intuizioni: nel 2023 gli under 35 hanno dato un grosso supporto alle stagioni al Comunale Nouveau (il padiglione fieristico che ospita le produzioni in attesa della riapertura della storica sede di Largo Respighi nel 2026) e hanno rappresentato il 27,9% del pubblico dei cartelloni di opera e danza. Superando (finalmente) gli over 65, fermi al 20 %.