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Filippo Turetta condannato all'ergastolo, escluse le aggravanti della crudeltà e dello stalking

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La Corte d’Assise di Venezia ha condannato all’ergastolo Filippo Turetta per l’omicidio, il sequestro e l’occultamento di cadavere di Giulia Cecchettin, uccisa l’11 novembre 2021 a Fossò. La sentenza arriva dopo cinque udienze di un processo breve perchè si è svolto, col consenso della difesa e della Procura, senza l’ascolto di testimoni e senza ulteriori consulenze. I due giudici togati e i sei popolari, presieduti dall’esperto Stefano Manduzio, hanno accolto la richiesta del pm che aveva definito il delitto "l’ultimo atto di controllo" da parte di Turetta nei confronti della ragazza che l’aveva lasciato. I giudici hanno escluso le aggravanti della crudeltà e dello stalking contestate dalla Procura. 

Riconosciuta invece quella della premeditazione. E subito dopo il verdetto sono arrivate le parole del papà di Giulia Cecchettin, Gino: "Non è questa la sede per onorare la memoria di Giulia. Oggi era una tappa dovuta per rispettare le leggi che ci siamo dati come società civile. Ora si cerca di andare avanti. Abbiamo perso tutti come società. Nessuno mi ridarà indietro Giulia, non sono né più sollevato né più triste rispetto a ieri. È chiaro che è stata fatta giustizia, ma dovremmo fare di più come esseri umani, la violenza di genere va combattuta con la prevenzione, non con le pene. Come essere umano mi sento sconfitto, come papà non è cambiato niente rispetto a ieri o a un anno fa". 

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