Napoli, urina nella sala del presepe della chiesa di San Ferdinando: chi è quest'uomo
Degrado e inciviltà, un episodio raccapricciante nella sala del presepe degli artisti, all'interno della Chiesa di San Ferdinando a Napoli. Un uomo, probabilmente un turista, è stato sorpreso a urinare dietro il portone della sala, mentre una donna, presumibilmente la sua compagna, faceva finta di ammirare l'opera sacra per distrarre eventuali testimoni. Il tutto è stato registrato dalle telecamere di sicurezza. Una porcheria blasfema, un gesto inaccettabile.
Il sacerdote della chiesa, accortosi immediatamente di quanto stava accadendo, ha prontamente allontanato la coppia, pulito l'area contaminata e avvertito i carabinieri, che hanno atteso i due all’uscita. L’episodio ha scatenato un’ondata di indignazione e riacceso il dibattito sul cosiddetto "turismo selvaggio" che, secondo molti, continua a mancare di rispetto alla cultura, alla storia e al culto della città. Il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli ha commentato duramente la vicenda sui social, condividendo il video delle telecamere di sicurezza: "Oltraggio all'arte, alla storia e al culto. A Napoli turista orina nella sala del presepe della chiesa con la complicità della compagna. Il sacerdote lo becca e lo denuncia".
Borrelli non ha risparmiato critiche al comportamento di certi visitatori: "Molti vengono a Napoli per dare sfogo ai barbari istinti ma qui non è la Babilonia di inciviltà e malcostumi. C'è chi addirittura sui suoi simboli ci sputa su, anzi ci urina. Letteralmente". Nel video si vede chiaramente l’uomo utilizzare il portone come schermo, mentre la compagna finge di osservare il presepe. La scena è stata scoperta dal sacerdote grazie alla "chiazza giallognola" che si era insinuata sotto la porta. Dopo aver redarguito la coppia, il religioso ha ripulito l’area e contattato le forze dell’ordine. I carabinieri sono intervenuti all’esterno della chiesa per identificare i responsabili.
Secondo Borrelli, questo episodio è un simbolo del problema crescente di un turismo poco regolamentato: "E' simbolico di un turismo troppo spesso incontrollato ed ingovernato, dove i visitatori più che storia e cultura imparano malcostumi ed inciviltà. Certo, qui vengono tantissimi visitatori ben educati e rispettosi, ma la catasta di cartacce unte, lattine e bottiglie che lastricano le strade del centro storico, unita alla troppo frequente mancanza di rispetto per i simboli storici, artistici e anche religiosi, raccontano di un degrado che diventa via via sempre più eclatante e umiliante", ha concluso Borrelli.