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Padova, affittano per 4 giorni e occupano casa: "Siamo sinti, non ci cacciate"

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Serenella Bettin
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«Noi abbiamo pagato. Abbiamo dato 2450 euro e poi altri 2400». Ma quando chiedi loro di farti vedere le ricevute dei pagamenti, tergiversano, non rispondono, traccheggiano. Si barcamenano tra mezze parole e frasi dette a metà. Perché tanto hanno sempre ragione loro. Non bastavano le case occupate, i bar anche e i ristoranti pure. Ora occupano anche i b&b. E l’escamotage è molto semplice.

Apri internet. Vai in uno di quei siti dove propongono alberghi, alloggi, case vacanze. Prendi in affitto un b&b per qualche giorno, paghi il dovuto, e poi quando arriva il giorno in cui te ne dovresti andare, ci rimani etici porti dietro tutta la famiglia, aggiungendoci magari anche qualche parente nipote zio cugino che non si sa mai. E mettendoci anche qualche minore, cosicché lo Stato non possa intervenire. La storia che vi raccontiamo è alquanto curiosa. E arriva da Padova. Esattamente da Ponte Vigodarzere.

 

 

 

Il b&b è “La Mansarda”, così chiamato perché la camera da letto è mansardata. Posizione eccellente, ottime recensioni, un letto singolo, uno matrimoniale alla francese, bagno in camera, vista giardino, tv, Wi-Fi. Oddio a vederlo da fuori lo stabile non lascia ben a desiderare, ma insomma il libro non lo si sceglie dalla copertina, e infatti dentro l’appartamento è stato tutto quanto ben ristrutturato, rinfrescato, arredato. Almeno così appare dalle foto. Il proprietario lo aveva messo subito nelle piattaforme online a settembre scorso. Non gli pareva vero. Quella poi è una zona di passaggio.

A metà ottobre una coppia, che gli aveva detto essere di Trento, ha prenotato per quattro giorni. Esattamente il 16 ottobre. Ma siamo al 2 dicembre, un mese e mezzo dopo, e questa coppia con i figli è ancora qua. Anzi, ora, a detta di qualche vicino, si è portata dietro altra gente. E dicono sia un via vai continuo. Anche se, qui, oggi, è domenica, ma è tutto tranquillo. Quando il proprietario ha cercato di riprendersi l’appartamento e dire “Scusate ragazzi, ma qua i 4 giorni son scaduti, ce ne andiamo sì o no?”, dice di aver trovato un muro. Raccontando al Corriere del Veneto che quando ha insistito perché gli occupanti lasciassero l’appartamento, perché erano passati i giorni concordati, queste persone lo hanno minacciato e insultato.

Il locale si trova al primo piano di questa palazzina gialla misto muffa che al suo interno ha anche altri tre appartamenti. “La Mansarda” si trova al primo piano. E la serratura della porta dell’appartamento è stata cambiata. Difatti, c’è una bella toppa che copre proprio il buco della serratura che c’era prima. «Noi abbiamo pagato - ci dice l’occupante al di là della porta non appena suoniamo il campanello - noi abbiamo dato 2450 euro prima e 2400 euro poi. Io ho prenotato per 80 giorni. Solo che quando hanno visto che siamo sinti allora ci vogliono sbattere fuori».

 

 

 

Ma quando chiedi loro di farti vedere le ricevute dei pagamenti, che dimostrino in effetti i bonifici effettuati, gli occupanti non rispondono. Ti dicono che è tutto nelle mani di un avvocato. Quale? Non si sa. «Io ho moglie e due bambini - dice - ce ne dobbiamo andare via da gennaio da qua». In realtà il proprietario ha presentato una denuncia contro queste persone. E gli atti sono già stati trasmessi alla procura. «Gli occupanti possono dire ciò che vogliono - riferiscono fonti investigative a Libero - ci sono degli accertamenti e delle indagini in corso». Poco dopo la segnalazione del proprietario, una pattuglia dei carabinieri si era già presentata dagli occupanti per convincerli a lasciare la casa. Un pomeriggio di inizio novembre questi quindi se ne erano andati, ma nel giro di qualche ora erano rientrati.

Le forze dell’ordine però non possono intervenire. E hanno spiegato ai proprietari che una denuncia non basta a far sgomberare l’alloggio. Soprattutto se ci son di mezzo minori. E che ora sarà l’autorità giudiziaria a dover intervenire. Una cronista locale, che nei giorni scorsi si è occupata del caso, racconta che il giorno in cui ha chiesto conto agli occupanti del perché fossero ancora lì, è stata minacciata e inseguita. «Non è una bella situazione- ci racconta - questi, mi hanno detto i residenti, fanno casino a tutte le ore. Feste, cene. In più non portano via le immondizie e le lasciano tutte lì in giardino». Noi oggi abbiamo guardato ma le immondizie non le abbiamo trovate. «In più ora si allacciano abusivamente agli altri condomini». Il numero esatto degli occupanti comunque ancora non si sa. Quando noi abbiamo suonato, di sicuro erano in quattro, di cui due bambini. Ma qui c’è chi giura siano in otto, nove, dieci. Mah.

 

 

 

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