Scioperi, in Germania il sindacato tutela i lavoratori: in Italia li ostacola per far la guerra al governo
Si preannuncia un “dicembre caldo” di scioperi. In Germania come in Italia. Con una differenza non da poco, che la dice lunga su tante cose. A Berlino è il potente sindacato dei metalmeccanici Ig Metall che è pronto a sospendere il lavoro ad oltranza per opporsi alle migliaia di tagli previsti dal gruppo Wolkswagen, con la chiusura di ben tre stabilimenti nel Paese. È il risultato di scelte scellerate del management, allineatosi acriticamente all’agenda globalista e green degli ultimi anni. I capi del sindacato si sono detti «pronti ad un conflitto sociale come non si verifica da decenni nella Repubblica Federale».
A Roma, al contrario, a rendere difficile la vita dei cittadini che si muovono e lavorano sarà invece il maggiore sindacato italiano, la Cgil. Qui il contraltare non sono gli industriali, ma direttamente il governo, a cui in sostanza non si imputa nulla di preciso se non appunto di governare (fra l’altro con un alto consenso popolare e democratico). (...)
Non è in pericolo il diritto allo sciopero, ma quello alla proprietà