Agnelli, l'intrigo dell'eredità: ora i pm indagano per falso sulla società-cassaforte
Adesso la procura di Torino si concentra sulla Dicembre, ossia sulla “cassaforte” della famiglia Agnelli che, in un sistema modello matrioska, è una società la quale controlla la holding Exor che, a sua volta, è azionista di maggioranza di Stellantis, Ferrari e Juventus. La materia è complicata sia perché complesso è il diritto di successione (e qualsiasi iscritto a Giurisprudenza lo sa) sia perché la vicenda legata agli eredi dell’Avvocato è un groviglio di fatti e accuse, esposti e indagini che la metà basta.
L’ultima puntata (a ritroso) riguarda le nuove perquisizioni che gli uomini del nucleo di polizia economica e finanziaria delle Fiamme gialle, lunedì mattina, svolgono in due studi legali. Il primo a Roma e il secondo a Torino. Non sono due studi qualunque, sono le sedi dell’avvocato Franzo Grande Stevens, che è stato a lungo un consigliere fidato di Gianni Agnelli, è il presidente onorario della Juve e, all’età di 95 anni, si porta ancora cucito addosso il soprannome de “l’avvocato dell’Avvocato”. I finanzieri, coordinati dal procuratore aggiunto Marco Gianoglio e dai sostituti Mario Bendoni e Giulia Marchetti, hanno in mano un mandato quando bussano alla porta di Stevens e vanno a colpo sicuro, nel senso che proprio lì ha sede la società fiduciaria che gestisce la Dicembre (l’intera operazione viene svolta alla presenza di esponenti del Consiglio dell’ordine degli avvocati). (...)
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