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La Sapienza, violenza dei collettivi rossi: pietrate contro il vigilante

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Alta tensione a La Sapienza di Roma in occasione delle elezioni studentesche in corso questa settimana. Già mercoledì sera, davanti a Giurisprudenza, si sono scontrate alcune decine di giovani di Azione universitaria in corteo nell'ateneo e altrettante dei Collettivi di sinistra che li hanno affrontati. E oggi, giovedì 21 novembre, il clima è diventato ancor più incandescente. Addirittura un vigilante è stato colpito al volto da una pietra, partita dal blocco dei ragazzi di sinistra. L'uomo, vistosamente sanguinante, è stato portato in ospedale.

"Anche oggi, secondo giorno di votazioni, i nostri studenti di Azione Universitaria non hanno avuto garantita l’agibilità fisica e politica alla Sapienza di Roma - ha denunciato Fabio Rampelli, di Fratelli d'Italia -. È tornato in cattedra il nazismo rosso, sono riemersi i morti viventi, i ‘katanga dei noantri’. Invece di distribuire volantini elettorali sono stati costretti a trascorrere l’intero pomeriggio nella facoltà di Farmacologia scortati dalla Polizia, che ringrazio per il suo lavoro e a cui consegno la solidarietà mia personale e di tutta FdI per le continue aggressioni verbali e fisiche che hanno dovuto subire. Erano decenni che non si assisteva a questa vergognosa violazione dei basilari principi democratici, già anticipata giorni fa nell’ateneo di Trento".

Da qui l'attacco a Pd e compagni vari: "La sinistra cosiddetta antagonista, evidentemente manovrata da quella ortodossa che non s’indigna, né condanna queste violenze e tira le fila dai ‘salotti bene’, sta impedendo lo svolgimento della campagna elettorale e cercando di affermare il principio antidemocratico che sono loro a comandare, a decidere chi abbia libertà di espressione e manifestazione e chi no. Ecco a voi il ‘nazismo rosso’. Ma ora basta, basta impunità per chi ha commesso e commette violenza privata. Ci sono i filmati che inchiodano i responsabili e si tratta oltretutto di gente conosciuta alla Digos, si proceda con denunce e processi veloci. Ci sarà una magistratura disposta a perseguire reati gravissimi perché lesivi dei diritti primari della persona o è troppo impegnata a riportare gli immigrati irregolari dall’Albania all’Italia? Dobbiamo aspettare che ci scappi il morto e far sprofondare i nostri ragazzi in un’altra stagione di guerra tribale?".

 

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