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Scontrino, furto choc a Roma: quanti sono costate due spremute e due tramezzini

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Roberto Tortora
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Roma, città eterna… dall’eterno salasso! Ne ha fatto le spese la povera Paola, mamma che ha denunciato al sito FanPage il conto di 52 euro che ha dovuto pagare alcuni giorni fa in un bar di Piazza del Popolo, il Bar Rosati, per aver consumato… udite udite… due spremute e due tramezzini! Dice la donna: “Martedì ero con mio figlio a piazza del Popolo, lui aveva appetito (ha 9 anni). Tornavamo da una visita per lui in ospedale. Ordiniamo due tramezzini e due spremute. Senza tovaglietta né altro – ha scritto la donna nel messaggio al sito d’inchiesta – ci vengono serviti i toast su un solo piattino e due tovagliolini di carta. Per la modica cifra di 52,37 euro. Se non è furto questo”. Dallo scontrino si evince il prezzo di 10 euro l'uno per i due tramezzini e 12 euro l'una per le due spremute. La data riportata è del 12 novembre 2024, prova della veridicità e attualità di quanto successo.

A queste accuse ha voluto replicare il Bar Rosati stesso, evidenziando la storicità della caffetteria e la lussuosa location del locale, che affaccia direttamente sulla piazza. Il prezzo, in più, era riportato sul menù, quindi non c’è stato nessun rincaro sospetto. Al di là della vicenda della signora Paola, quello del rincaro dei prezzi è un tema che i cittadini romani denunciano da mesi e l’imminente Giubileo del 2025 non sembra poter risolvere le cose, anzi, le peggiorerà. Denunce in tal senso sono già piovute dalla Cgil (Confederazione italiana del lavoro) e dalla Uil (Unione italiana del lavoro) che qualche giorno fa hanno chiesto un incontro con il sindaco, Roberto Gualtieri, a seguito proprio dell'eccessivo caro prezzi.

 

 

E c’è anche una nota riportata dall’agenzia Ansa: “Nelle zone turistiche un caffè o una bottiglietta d’acqua sono arrivati a costare 4 euro, il 300% in più rispetto al prezzo medio. Una speculazione inaccettabile che colpirà non solo i visitatori ma anche chi vive, lavora o studia nella Capitale spingendoli sia a ridurre i propri consumi, che a vedere il proprio potere d’acquisto ridotto. Per queste ragioni abbiamo scritto al Sindaco di Roma chiedendo un incontro urgente”.

 

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