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Belluno, "non siete ospiti graditi": hotel rifiuta una coppia israeliana, scoppia il caso

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"Buongiorno, vi informiamo che gli israeliani, in quanto responsabili di genocidio, non sono ospiti graditi nella nostra struttura": questo il messaggio che una coppia di turisti in arrivo da Tel Aviv si è visto recapitare da un hotel di Belluno in cui aveva effettuato la prenotazione per le vacanze. "Se vorrete cancellare la prenotazione, saremo lieti di garantirla gratuitamente", continua ancora il messaggio, inviato alla vigilia della partenza del volo dei due turisti. Questi ultimi avevano prenotato attraverso Booking, pagando due notti in albergo nei primi giorni di novembre. 

A inviare loro quel messaggio, come riporta il Corriere della Sera, è stato il titolare dell'Hotel Garnì Ongaro di Selva di Cadore. In un secondo momento, ma su questo non ci sarebbe una conferma diretta, l'albergatore e i clienti si sarebbero risentiti al telefono e l'invito a rinunciare alla prenotazione avrebbe assunto toni più duri. A denunciare pubblicamente il fatto è stato il presidente della comunità ebraica di Venezia, Dario Calimani, che per primo ha ricevuto la segnalazione. Il messaggio è stato anche postato sui social.

Non sono tardate ad arrivare le reazioni del mondo politico. "Quanto accaduto a Selva di Cadore - ha commentato il veronese Sefano Casali, consigliere regionale di Fratelli d'Italia e avvocato penalista - è un fatto non solo molto grave ma estremamente preoccupante, che si colloca in un contesto discriminatorio verso persone, per motivi di nazionalità o religione. Purtroppo si registrano in tutta Europa sempre più frequenti rigurgiti di intollerabile antisemitismo, verso i quali non può esserci nessuna forma di tolleranza". Qualcosa di simile è successa lo scorso luglio, sempre in Cadore, quando il proprietario di un appartamento in affitto su Airbnb aveva negato l'ospitalità a una famiglia israeliana.

 

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