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Genova, scandalo sessuale all'Università: il prof e i fotomontaggi por***no delle studentesse, il caso diventa politico

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Uno scandalo sessuale scuote l'Università di Genova, con la sinistra a cavalcare il caso: terzo giorno di occupazione delle studentesse per protesta contro il professore di Architettura indagato per aver realizzato dei fotomontaggi por***grafici servendosi delle immagini delle stesse sue alunne.

"Siamo al terzo giorno di occupazione, il rettore ancora non si è fatto vedere e ignora completamente le nostre richieste. Ci siamo spostati davanti ai suoi uffici, così che se non vuole scendere una scala, potrà incontrarci direttamente qui", spiegano gli studenti del collettivo Cambiare Rotta, di cui fanno parte le due universitarie incatenate da lunedì per chiedere l'apertura di un centro antiviolenza. "Di qua non ce ne andiamo: non è accettabile che non sia ancora arrivata una risposta. Non accettiamo questo silenzio e non accettiamo un no per una richiesta così basilare, per un servizio che c'è in molte città d'Italia". Mercoledì mattina, a margine della cerimonia di apertura del Salone Orientamenti, il rettore Federico Delfino, interpellato dai cronisti sul tema, aveva detto: "Se mi scrivono una mail, li incontrerò. Ma da loro non ho ancora ricevuto nulla".

Intanto dopo Potere al popolo e Partito democratico, anche Sinistra italiana esprime solidarietà alle studentesse incatenate. "Quanto avvenuto nella facoltà di Architettura è l'ennesimo caso di molestie a sfondo sessuale, ricatti e minacce che talvolta le giovani donne che frequentano l'università si trovano a subire - denunciano i componenti della segreteria di Sinistra italiana Genova -. Non pare un caso singolo ed eccezionale. Le giovani non sembrano accontentarsi di promesse campate in aria, ma pretendono una risposta immediata e ufficiale da parte del rettore, con cui garantisca l'istituzione di un centro antiviolenza".

Sinistra Italiana ritiene "sana la mobilitazione di queste giovani, stanche dei sistemi di violenza e ricatti, che non sono tollerabili e devono assolutamente essere debellati". E si unisce alla protesta "per dare loro più voce". Il partito ritiene "corrette le richieste di poter avere presso l'ateneo uno sportello attivo, così come ogni altro centro anti-violenza esistente in città, con personale qualificato, pronto a raccogliere le denunce e i comportamenti molesti da parte dei docenti. Pensiamo che tutti i docenti lontani da queste condotte, che devono essere condannate, debbano accogliere positivamente l'istanza. Sollecitiamo il rettore e tutto il corpo accademico ad ascoltarle affinché si possa arrivare a una soluzione condivisa".

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