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Meteo, la "goccia fredda" e un drastico cambiamento: cosa può accadere tra il 18 e il 20 novembre

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Che tempo farà? Alla domanda prova a rispondere il colonnello Mario Giuliacci, il tutto con una approfondita analisi a medio termine proposta sul suo sito personale. E così, in base a quanto si può dedurre ora dai modelli, ecco che si scopre che il meteo di metà novembre sembra presentare sorprese e continui cambiamenti. 

Le perturbazioni che inizialmente erano previste tra il 12 e il 13 novembre, ovvero fenomeni che avrebbero dovuto manifestarsi sin da oggi, hanno subito un ridimensionamento, con un impatto minore del previsto sul Nord-Ovest italiano e sulle Isole Maggiori. Tuttavia, le proiezioni segnalano fenomeni più intensi in Spagna, colpita da forti temporali. In Italia, le precipitazioni attese sembrano ora meno rilevanti, accompagnate da un lieve calo delle temperature, ma senza accumuli significativi. Questa situazione mette in evidenza come le previsioni meteo siano un processo in continua evoluzione e necessitino di aggiornamenti costanti.

Clicca qui per accedere al sito del colonnello Mario Giuliacci

Questo primo episodio di instabilità potrebbe anticipare una fase più perturbata che dovrebbe presentarsi, sempre modelli alla mano, nella seconda metà di novembre. Infatti una vasta area di bassa pressione, la cosiddetta "goccia fredda" (così in termini meteorologici), in movimento verso la Penisola Iberica potrebbe innescare una serie di cambiamenti ciclonici, influenzando non solo l’Europa Occidentale, ma anche l’Italia.

 

Le attuali proiezioni indicano che la "goccia fredda" potrebbe essere riassorbita dal flusso atlantico entro la fine della seconda decade di novembre, uno sviluppo che, come si sottolinea, "potrebbe favorire l’incursione di una saccatura nord-atlantica sul Mediterraneo", portando quindi la possibilità di piogge più estese e abbondanti rispetto a quelle attuali.

Le previsioni si concentrano ora su un potenziale peggioramento tra il 18 e il 20 novembre. I modelli suggeriscono l’arrivo di correnti fresche dalle regioni nord-atlantiche, che potrebbero causare un’ondata di maltempo con piogge diffuse e persistenti, coinvolgendo dapprima le regioni del Nord e del Centro, con successiva estensione verso Sud, in uno scenario che richiede monitoraggi continui. La neve potrebbe finalmente ritornare a quote medie sulle Alpi, con accumuli significativi per la stagione. Al momento, infatti, le cime alpine restano relativamente prive di neve, ma se le attuali proiezioni si realizzassero, potremmo assistere alle prime nevicate importanti della stagione sopra i 1.200-1.400 metri.

Nonostante le probabilità di piogge diffuse siano concrete, esistono altre ipotesi da considerare. In uno scenario alternativo, le perturbazioni potrebbero spostarsi troppo a ovest, lasciando spazio all’Alta Pressione sull’Italia, che riporterebbe condizioni di relativa stabilità, con temperature miti soprattutto nelle regioni centrali e meridionali. Questo quadro sarebbe simile a quello della prima metà di novembre, caratterizzato da temperature superiori alla media e poche precipitazioni. Insomma, troppo presto per avere certezze ed arrivare a conclusioni granitiche, ma i giorni nei quali il quadro meteorologico potrebbe variare in modo tangibile restano quelli tra il 18 e il 20 novembre compresi. Non ci resta che attendere...

 

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