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Bologna, la Digos chiede alla Rai le immagini dei violenti? L'Usigrai protesta

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La Digos di Bologna ha chiesto alla Rai le riprese delle manifestazioni del 9 novembre. Ma solo le immagini che riguardano la protesta degli antagonisti. Ignorate, quindi, quelle inerenti ai militanti di CasaPound. Per questo motivo, comitati di redazione e l'Usigrai - il sindacato della Rai -, si sono uniti in una protesta contro la Digos. "Per urgenti indagini di polizia giudiziaria in corso da parte di questa divisione, si prega di voler fornire su supporto magnetico copia integrale delle immagini storicizzate da vostro personale dipendente", si legge nella lettera firmata dal vicequestore e dalla dirigente della Digos. Nell'oggetto si esplicita che è indispensabile avere il filmato integrale della contromanifestazione dei "locali movimenti antagonisti".

"Pur volendo garantire all'autorità giudiziaria la massima collaborazione, chiediamo all'azienda di valutare attentamente le implicazioni che soggiacciono alla consegna delle riprese effettuate durante una manifestazione. Consegna che, a nostro avviso, dovrebbe avvenire solamente su richiesta della procura e non, semplicemente, della polizia giudiziaria", la risposta della rappresentanza sindacale dei giornalisti di Rai Emilia Romagna e di tutti i Tg regionali. 

 

 

Una protesta curiosa, soprattutto in virtù del fatto che il corteo di CasaPound si è svolto senza irregolarità, tensioni e scontri. Per quale motivo, dunque, protestano contro la richiesta della Digos di ottenere i filmati? "Se diventasse fatto noto che le telecamere della Rai sono, di fatto, parificate alle telecamere di sicurezza - spiega ancora il sindacato -, ciò metterebbe a grave rischio l'incolumità di operatori e giornalisti e renderebbe ancora più pericoloso il loro lavoro durante le manifestazioni più calde. Non solo, chiediamo che il giornalista che era presente alla manifestazione venga sempre avvertito della richiesta dell'autorità giudiziaria in quanto il girato potrebbe contenere interviste o riprese di fonti che sono tutelate dal segreto professionale", concludono dall'Usigrai.

 

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