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Il vegano antisemita e il video che dice tutto quello che i proPal pensano

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C’è una scena che ieri ha scandalizzato tutti, solo che molti hanno finto di non vedersi ritratti allo specchio. Perché peggio dell’antisemitismo nostalgicamente belluino c’è solo l’antisemitismo subdolamente riluttante, peggio della bestialità dichiarata c’è solo l’ipocrisia sottaciuta.

Roma, Festival Vegano in programma alla Città dell’Altra Economia nel quartiere Testaccio. Un venditore abusivo piazzato appena fuori dal padiglione dell’evento interloquisce con un cittadino israeliano. Ma sarebbe più esatto dire: gli vomita addosso in italiano stentato tutto lo schifo del Novecento, secolo talmente più lungo di quello che pensava Eric Hobsbawm da non essere ancora finito. «Io mi vergognerei, ma come cazzo fate a anda’ ancora in giro, capito? Siete la vergogna del mondo!». Un esordio meditato, cui segue la versione più basilare dell’antisemitismo, la repulsione epidermica: «Nun t’appoggia’... Vattene, vattene, nun t’appoggia’!». L’oggetto di tale approccio dialogante riesce a mantenere la calma e ribatte: «Adesso tu butti tutto il problema del mondo su di me, perché questa è la tua guerra...». Il gentleman, quasi entusiasta: «Sì sì, proprio su di te, sugli israeliani!». Seguono pausa scenica dozzinale e sillabe scandite ostentatamente: «Sugli e-brei!». Ma non è abbastanza, il microcefalo non è sicuro sia passato il concetto, cioè la bile antisemita, e osa l’inosabile, va a importunare i fantasmi della Storia: «Hitler c’aveva ragione! Hitler c’aveva ragione! Non ha finito il lavoro...». Chiusura con rimpianto amarognolo per quella Shoah riuscita a metà, che si è trascinata via appena sei milioni di ebrei (...)

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