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In sedici milioni si godono il ponte: lo schiaffo degli italiani ai gufi di sinistra

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Claudia Osmetti
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È novembre ma sembra giugno. Almeno a vedere la spiaggia (qualsiasi spiaggia) italiana. Un telo sulla sabbia (la stragrande maggioranza dei lidi ha oramai chiuso i battenti), calzoncini corti e costume: il “mare d’inverno”, anzi d’autunno. Con le temperature clementi, che superano le medie stagionali (è l’altra faccia del clima impazzito che ha messo in ginocchio la Spagna, lo sappiamo, nessuno lo nega, però non per questo è vietato godersi una giornata assolata, specie se il calendario ci regala due giorni off dall’ufficio), l’acqua del Mediterraneo che si riscalda il 20% più velocemente degli oceani (il calore marino è circa due o tre gradi superiore ai valori tradizionali), e quella voglia di vacanza che sarà pure più vicino Natale di Ferragosto ma che vuol dire? Per le caldarroste c’è tempo, adesso meglio una granita vista mare: c’è anche chi (e non sono pochi) si tuffa e fa il bagno.

IL MARE D’INVERNO
A Catania, a Porto Torres, a Follonica, a Napoli, a Scalea,a Livorno,a Sestri Levante, a Cesenatico, a Viareggio, a Monopoli, ma anche più su, a nord, a Trieste, a Caorle, a Lignano, a Grado. Vale lo stesso. Praticamente ovunque. Se c’è qualcosa che accomuna l’Italia intera èil saper sfruttare uno scampolo di sole per stare all’aria aperta e in compagnia. Tocca arrivare un po’ prima rispetto all’estate, d’accordo, ché adesso fa buio presto e quando tramonta ci si accorge che tra un mese è l’Immacolata: ragion per cui bisogna anche rientrare in anticipo in albergo (o a casa o dagli amici o quel che è). Ma, alla fine, la differenza sta tutta lì. Una questione di orologio.

La “novembrata” del 2024. Piace agli italiani. Piace assai. Piace al punto che per il ponte di Ognissanti sono circa dieci milioni quelli che hanno deciso di mettersi in viaggio (la stima è di Federalberghi), per lo più (8,9 milioni) con destinazione la nostra Penisola e pressoché equamente divisi tra città d’arte, montagna, terme, laghi e (appunto) mare. A questi, vanno aggiunti i sei milioni che si sono comunque goduti una gita fuori porta in giornata (questa stima è invece di Condiretti) I più organizzati portano l’ombrellone e la sdraio, chi improvvisa si accontenta di un asciugamano. Tutti, proprio tutti, vogliono staccare per qualche dì. Una partita a racchettoni e i bimbi che tirano calci al pallone sul bagnasciuga.

 

 

Ci sono i turisti, ci sono i residenti (beati loro che ci vivono proprio, al mare), c’è soprattutto quella vacanza che non finisce mai (e che qualcuno riesce persino a prolungare complice il lavoro agile). «L’acqua non solo è ancora calda, ma anche più bella e più pulita che ad agosto», si lascia sfuggire qualcuno perché a) in tanti hanno scelto le mini-ferie di novembre però non c’è la ressa dei mesi caldi e b) quei tre giorni inaspettati di clima fuori stagione, ma vuoi mettere?

In media chi è partito starà fuori casa per 3,3 giorni, con un totale di pernottamenti che arriva quasi a sforare i venti milioni: 462 euro a persona che significa, a occhio e croce, un giro d’affari, complessivo di 4,6 miliardi di euro. Non tutti spesi nelle località marine, certo, però il discorso cambia di poco. Eravamo abituati ai primi freddi, alle prime puntatine in montagna, faccio-un-salto-a-Santa-per-vedere-quanto-costa-lo-skipass-quest’anno, e invece ci ritroviamo coi piedi a mollo a Marina di Pisa o sul traghetto per Portoferraio (tra l’altro, anche i più tradizionalisti che hanno scelto la Valtellina o la Val d’Aosta o il Trentino stanno trovando il tempo ideale per scampagnate e attività all’aperto, la neve c’è solo in quota).

 

 

È l’Italia del turismo, vituperata, attaccata, criticata: ma che resiste e non può che essere così. Meglio, è un bene che sia così: perché gli alberghi pieni (quelli di Jesolo ancora aperti sono una quarantina e alcuni, per questo fine settimana, hanno registrato il tutto esaurito) e i ristoranti prenotati fino all’ultimo tavolo (gli eventi enogastronomici interessano al 31,6% di chi ha fatto la valigia) sono un toccasana per l’economia. E, quindi, per le tasche di tutti.

Le sagre, le escursioni, le mostre e i musei. Le attività, i mercatini, le cene fuori e gli aperitivi. Le anticipazioni per dicembre (questo week-end è «una sorta di prova generale per comprendere come si approderà alla stagione invernale e quale potrebbe essere l’andamento del comparto nella prospettiva delle festività natalizie», dice Bernabò Bocca, che è il presidente di Federalberghi). Dalla Liguria alla Puglia, dalla Campania al Veneto.

 

 

LE PREVISIONI
I meteorologi avvertono, però: attenzione-non-dura. C’è ancora oggi (probabilmente), poi il bel tempo rimane ma le temperature scendono e si assestano sui livelli che conosciamo per il periodo (epperò bisogna purtroppo anche ritornare al lavoro). Fa niente, è stato bello ugualmente: coi negozi che, in molti casi, hanno già iniziato a esporre sugli scaffali le prime merci natalizie (al super sono arrivati panettoni e pandori, e i più golosi li hanno pure provati) e noi in spiaggia, col bikini, con le bermuda colorate e i capelli legati a scoprire le spalle, a prendere il sole, senza pensieri, senza troppe preoccupazioni, senza lagne o tiritere o menate, come se fossimo alle Canarie e invece siamo a Marina di Grosseto.

 

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