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Sara Centelleghe, "l'amica e il killer si erano dati appuntamento": cosa trapela dai cellulari

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L'amica e il killer di Sara Centelleghe, la 18enne uccisa con 11 forbiciate sabato scorso, il 26 ottobre, nella sua casa a Costa Volpino, si sarebbero dati appuntamento la sera in cui poi è avvenuto il delitto. "Sono andato via di testa", avrebbe detto durante l'interrogatorio con i carabinieri il 19enne Jashan Deep Bashan, arrestato per omicidio volontario. Quest'ultimo, vicino di casa di Sara, avrebbe affermato di "non sapere" il motivo del suo gesto. Poi avrebbe ammesso di essere pentito. La sera dell'omicidio aveva bevuto. Bashan, in ogni caso, avrebbe escluso il movente sessuale, che resterebbe però una delle ipotesi alla base dell’aggressione.

L'altro elemento, come si legge sul Corriere della Sera, è rappresentato dall’amica della vittima. La ragazza, che era in casa con Sara, a un certo punto sarebbe uscita per andare a comprare un energy drink al distributore automatico a 130 metri di distanza dal palazzo. Al suo ritorno, avrebbe trovato il cadavere dell'amica sull'uscio di casa. Per chi indaga, però, le cose sarebbero andate diversamente. Bashan abita nello stesso edificio di Sara, anche se in una scala diversa, ma la conosceva solo di vista. Sarebbe però amico della seconda ragazza. I due si sarebbero scritti per darsi un appuntamento la sera del delitto. 

Il ragazzo, dopo essere rientrato da una serata, avrebbe messo l'auto nel garage sotterraneo in comune con l’edificio vicino e poi avrebbe preso le scale. Intanto l’amica gli sarebbe andata incontro scendendo in ascensore. I due, però, non si sarebbero incrociati. Lei lo avrebbe aspettato giù, mentre lui sarebbe entrato nell’appartamento della Centelleghe. Dopo essere arrivato in camera da letto dove Sara stava dormendo, il ragazzo avrebbe iniziato a litigare con lei, finendo perfino per prenderla a pugni. Poi sarebbe andato in cucina, avrebbe preso le forbici e con quelle avrebbe sferrato ben undici colpi contro la ragazza, uccidendola. Infine la fuga, con una scia di impronte dietro di sé.

I carabinieri sarebbero riusciti a ricostruire l'appuntamento tra Bashan e l'amica di Sara attraverso l’analisi dei cellulari. L'amica, tra l'altro, al distributore automatico non si sarebbe mai avvicinata, come mostrato da una telecamera in strada. Il vicino di casa, intanto, non saprebbe spiegare cosa sia successo. Quelli che lo conoscono ne parlano come di un tipo tranquillo. "Non mi ha mai dato problemi, non so cosa sia successo — ha detto la madre —. L’anno scorso è stato malato di nervi e ha preso molte medicine, forse c’entra quello". "Per capire certe cose serve più la psicologia che la giustizia", ha aggiunto il suo avvocato Fausto Micheli. 

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