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Trentino, il referendum contro gli orsi: "Sono pericolosi e dannosi"

Angelica Belluzzo
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Basta andarci, in Trentino, per vedere la paura negli occhi della gente. In quelli di Lidia, per esempio. È una madre letteralmente terrorizzata. Quando parliamo con lei, le vengono le lacrime. Ha un figlio di sette anni, e non si fida più a fare le passeggiate nel bosco. Il bambino non lo fa nemmeno più uscire di casa se non è più che sicura. A volte non lo fa stare nemmeno in giardino, perché ha paura che un orso possa aggredirlo. Ecco, questa è la situazione sul territorio, come si dice. Al di là dei dibattiti televisivi, e delle anche legittime preoccupazioni di tanti animalisti in buona fede. In effetti qui la paura è tanta, corre lungo i sentieri, si inerpica su per le montagne, si muove tra boschi e sottoboschi. Proprio come lui, l’orso. Tanto che per domenica prossima, in Val di Sole, è prevista una consultazione popolare già rinominata frettolosamente “anti-orso”. Organizzata, come sottolineano i promotori, per «lanciare un segnale».

ULTIMA AGGRESSIONE
In effetti è fuorviante definire i trentini “anti-orso”: «Il fatto è che un conto è ammirare un tale bestione in televisione o sulla riviste- spiegano-, un altro conto è trovarselo davanti». Com’è peraltro accaduto anche di recente - era sabato pomeriggio scorso - a Bleggio, quando proprio un orso ha aggredito Andrea, boscaiolo di 33 anni che era andato a fare una passeggiata nel bosco. E come era accaduto al povero Andrea Papi, che dopo l’aggressione dell’orsa Jj4 è morto: era il 5 aprile dell’anno scorso. Lui era andato a fare una corsa nei boschi, dapprima aveva anche tentato di difendersi dall’animale, di fuggire, ma era stato tutto vano. Proprio la morte di Papi aveva esasperato la situazione e anche i toni. Da lì era anche nato un comitato, chiamato proprio “Insieme per Andrea Papi”. Ed è questo che prima ha lanciato una petizione fra i residenti, raccogliendo ben 6.173 firme di approvazione. Poi ha indetto, per domenica 27 ottobre, la consultazione popolare, cosicché «la popolazione della Val di Sole potrà esprimersi sulla presenza dei grandi carnivori, in particolare l’orso, nel proprio territorio».

 

 


«l problema c’è ed è grande, come dimostrano anche i recenti episodi registrati nel Bleggio e sul monte Bondone – commenta il presidente Pierantonio Cristoforetti -. Oggi è quasi pleonastico dire che l’orso sia pericoloso. La consultazione popolare di domenica è un’importantissima occasione per la gente della nostra valle di potersi esprimere per la prima volta sulla presenza di orsi, ed è perciò importante che tutti gli aventi diritto si rechino alle urne per votare sì confermando così la pericolosità di questo animale». I seggi, nei tredici Comuni della vallata, saranno aperti dalle 8 alle 20, e il quesito sarà il seguente: “Ritieni che la presenza di grandi carnivori quali orsi e lupi, in zone densamente antropizzate come le Valli di Sole, Peio e Rabbi, sia un grave pericolo per la sicurezza pubblica ed un danno per l’economia e la salvaguardia di usi, costumi e tradizioni locali?”. Lo spoglio avverrà subito dopo la chiusura dei seggi, tanto che già a Malè per le 22 è indetta una riunione del Consiglio dei sindaci per la presa d’atto della volontà popolare e la proclamazione dei risultati. Da dire che comunque la votazione sarà puramente consultiva, e non avrà assolutamente valore vincolante. Ma, comunque sia, avrà certo un forte valore simbolico.

PLANTIGRADI IMPORTATI
Anche perché, ed è bene ricordarlo, in Trentino gli orsi- o meglio, un numero così grande sono stati importati dalla Slovenia. Un progetto, “Life Ursus”, avviato nel 1999 e pagato con i soldi pubblici per ripopolare il territorio di plantigradi, che all’epoca rischiavano di sparire. E però in dieci anni ne ha fatto lievitare, raddoppiandola, la popolazione. Ecco: questa sarà di fatto la prima volta dopo quel progetto in cui i residenti potranno dire la loro. Anche dalle altre valli hanno chiesto di votare, la Val di Sole sta quindi facendo scuola. Tanto che il presidente della Val di Non Martin Slaifer Ziller, primo cittadino, di Sanzeno, ha convocato per giovedì 24 alle 20 il Consiglio dei sindaci, che dovrà deliberare come e quando chiamare i residenti alle urne. Perché alla fine, ripetiamolo, non tutti gli orsi sono come Yoghi: fare i conti con la realtà è sempre un’altra cosa.

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