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Coviello, "il bancario non ha agito da solo": per la Procura ci sono dei mandanti

Giovanni M. Jacobazzi
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Vincenzo Coviello come Pasquale Striano? Ci sono diversi aspetti che uniscono il 52enne ex dipendente di Intesa Sanpaolo della filiale di Bisceglie ed il tenente della guardia di finanza in servizio, fino al settembre del 2022, presso la Direzione nazionale antimafia. Il primo, ovviamente, è quello di aver effettuato per anni, in maniera del tutto illegale, migliaia e migliaia di accessi alle banche dati di cui avevano per motivi di lavoro la disponibilità, venendo così a conoscenza di dati sensibili che dovevano invece rimanere riservati. Il secondo è quello che nessuno ad oggi ha capito che fine abbia fatto questa valanga di dati. Coviello, in particolare, ha monitorato le posizioni di circa 3500 correntisti distribuiti nelle 679 filiali italiane di Intesa Sanpaolo. Una attività che si è concretizzata con ben 6.600 accessi tra febbraio 2022 e aprile 2024.

INTRECCI DI DATI
Gli accessi di Striano, fra il 2019 ed il 2022, sono stati addirittura 200mila, arrivando a scaricare in solo giorno circa 10mila file, con specifica attenzione alle segnalazioni di operazioni finanziare sospette (Sos). Tali dati, va sottolineato, si intersecano fra loro in quanto le banche dati della Dna sono alimentate dalle informazioni ricevute quotidianamente proprio dai vari Istituti di credito. Tralasciando però i numeri degli accessi effettuati, il target di Coviello e Striano è il medesimo: personaggi della politica, delle istituzioni, dello sport e dello spettacolo. Per quanto riguarda Coviello ci sarebbero anche persone fisiche e giuridiche attinenti alla sfera personale, locale e professionale, come la madre. L'attenzione di Coviello non sarebbe dunque stata rivolta solamente a personaggi famosi e politici (Intesa Sanpaolo è l’Istituto che gestisce i conti dei parlamentari, ndr): i primi accessi li avrebbe fatti nei confronti di suoi concittadini, amici, parenti, tipo Antonio Moschetta, primario internista del Policlinico di Bari. E grazie alla denuncia di quest'ultimo era poi scattata l’inchiesta della Procura di Bari che ha portato al suo licenziamento. I punti oscuri, come detto, riguardano il destino di questo numero spropositato di dati. Coviello, da parte sua, si sarebbe giustificato che avrebbe fatto tutto solo per soddisfare la propria “curiosità”.

 

 

Striano, invece, prima di avvalersi della facoltà di non rispondere, si era limitato ad affermare in modo molto generico di aver agito correttamente. Giustificazioni difficilmente credibili. Per quale motivo un funzionario di banca o un ufficiale della guardia di finanza decide di rischiare la propria carriera professionale per un accesso illegale? Le pene per i reati contestati ad entrambi, fra cui accesso abusivo a sistemi informatici, sono molto elevate. Dopo quanto accaduto sarà impossibile per Coviello, a cui è contestata anche l’aggravante di tentato procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, trovare lavoro in una qualsiasi banca. Ma anche presso una compagnia assicurativa o finanziaria. Ecco dunque che gli inquirenti sospettano che ci siano, in entrambi i casi, dei "mandanti esterni" che si sono serviti di loro. Nel caso di Striano ad oggi sono stati individuati alcuni giornalisti del Domani che gli chiedevano di accedere alle banche dati per poi scrivere, con le informazioni ricevute, articoli contro il governo di Giorgia Meloni. Mai come oggi è allora attuale quanto disse J. Edgar Hoover, per quasi quarant’anni capo dell’Fbi: «L’informazione è potere».

INTESA SI BLINDA
Per quanto concerne Intesa Sanpaolo, il consigliere delegato della banca, Carlo Messina, ha deciso di proporre al Cda della banca, previsto per la prossima settimana, la nomina del generale di corpo d’armata dei carabinieri Antonio De Vita, in pensione dallo scorso luglio, nel ruolo di chief security officer di gruppo, con la responsabilità perla cyber security e la sicurezza. Il generale De Vita ha ricoperto la responsabilità relativa alle regioni di Puglia, Campania, Abruzzo e Molise. Dal primo settembre è stato assunto da Messina nel suo staff come senior advisor sui temi della sicurezza e cyber.

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