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Vincenzo Coviello, ecco chi è l'uomo che spiava il conto alle Meloni

Roberto Tortora
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Da “stakanovista” a “spione” il passo è breve. Stiamo parlando di Vincenzo Coviello, 52 anni di Bitonto, il bancario di Banca Intesa che spiava i conti delle sorelle Meloni, Giorgia e Arianna. I suoi colleghi lo definiscono "molto curioso” e “impeccabile sul lavoro”. Sta di fatto che sia riuscito a violare i conti correnti di ministri e deputati, magistrati e forze dell’ordine etc.. Ovviamente è scattato un procedimento disciplinare nei suoi confronti, conclusosi ad agosto con il licenziamento per giusta causa. Coviello ha cercato di discolparsi, definendosi un “maniaco del controllo” e non un “pettegolo” come ha vociferato qualche politico di paese.

Queste le parole di Coviello: “Non ho più fatto interrogazioni da ottobre 2023, dopo essere stato richiamato dal direttore, in seguito ai primi controlli”. In realtà, è andato avanti con questi “controlli” fino ad aprile. Il funzionario di banca ha spulciato il database, cercando schede clienti, estratti conto e movimentazioni delle carte di credito. Tracciando, praticamente, tutti gli spostamenti di denaro. Nelle sue ricerche ci sono praticamente tutti i parlamentari, visto che Banca Intesa offre il servizio ai membri del Parlamento. Il reato ipotizzato nei suoi confronti dalla Procura di Bari è accesso abusivo ai sistemi informatici e tentato procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato. Sempre Coviello riferisce di “non aver mai scaricato documenti e di non essere stato il terminale di nessuna richiesta dall’esterno”.

Nonostante il licenziamento, i suoi vicini di casa lo vedono ancora muoversi come se nulla fosse accaduto, esce di casa al mattino e rientra verso le 18. C’è chi, però, specifica: “Lavora nel suo studio di commercialista, qua vicino”. Così anche la parrucchiera che lavora nel negozio sotto la sua abitazione: “Lo vedo entrare e uscire, a volte solo, altre con la moglie, ma non avrei mai immaginato che fosse lui la persona di cui abbiamo letto stamattina sui siti”. Coviello è conosciuto anche a Bisceglie per aver lavorato di recente nella sede distaccata di Agribusiness, che fa capo a Barletta. Anche qui aveva accesso a conti milionari, perché si occupava di credito alle aziende del comparto alimentare.

E ormai il suo nome è esploso, perché un ricco imprenditore barese, venuto a conoscenza di accessi abusivi al suo profilo, si è subito rivolto ad un avvocato, temendo il peggio. Così, invece, un collega di Coviello: “Mi piacerebbe pensare che gli hanno hackerato il profilo. L’ho conosciuto come un gran lavoratore, uno stacanovista vero, posso solo pensare che abbia avuto un momento di sbandamento”. Intanto lui ha cancellato tutti i suoi profili social e sembra irrintracciabile anche via cellulare. Anche il presidente di Regione Puglia, Michele Emiliano, è finito nel mirino degli intercettati: “Mi rivolgerò ad un avvocato per tutelarmi”.

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