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Lamezia Terme, la preside tarocca i voti degli alunni sul registro: cosa c'è dietro

Giorgia Petani
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Forse sarebbe il sogno di molti studenti italiani (e non solo) poter modificare un voto. A Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro, a farlo per davvero è stata, invece, la preside del liceo scientifico Galileo Galilei. In particolare, la preside modificava i voti dei suoi alunni nel registro elettronico della scuola in materie come Storia dell'arte, Latino, Scienze naturali e anche Scienze motorie. Ma non solo: Teresa Antonietta Goffredo, oltre ad alterare i voti dati da altri insegnanti, modificava anche le ore di attività per formare falsi fogli di presenza degli alunni alle attività extracurricolari per le quali i docenti percepivano un compenso aggiuntivo.

Il dirigente avrebbe perfino escluso indebitamente un docente da un incarico di coordinamento. Secondo l'accusa, gli accessi oggetto d'indagine si sarebbero verificati dal 28 gennaio 2023 al 13 giugno 2023. A finire nel mirino della Procura distrettuale di Catanzaro ci sono anche altri sette docenti del liceo di Lamezia Terme, oltre al marito di una di questi ea un maresciallo della Finanza. Come ha anticipato il quotidiano online LaC News24, i dieci indagati sono accusati a vario titolo di accesso abusivo a un sistema informatico, falso materiale e ideologico, e maltrattamenti.

 

 

Ad essere indagati sono il dirigente e gli insegnanti Maria Rosaria Rocca (48), Giovambattista Chirillo (51), Anna Rosa (64), Pasqualina Bagnato (61), Maria Piera Adamo (63), Marietta Paola Veltri (42) e Giuseppina Sandra Anania (66). Sono indagati anche il marito di un docente, Luigi Carlo Isabella (65), e un finanziere, Renato Molinaro (56). In questa vicenda è implicato infatti anche il maresciallo della Finanza Molinaro, responsabile dell'aliquota della sezione di pg della Procura di Lamezia Terme. L'uomo, su istigazione dei coniugi Carlo Luigi Isabella e Maria Piera Adamo, docente del liceo indagata in uno dei tre procedimenti “spiati”, avrebbe approfittato del suo ruolo per introdursi, con il proprio account, nel sistema informatico della Cognizione penale per prendere informazioni sui tre procedimenti.

Insomma, l'anno scolastico per il liceo Galilei si è aperto con una bufera, dove i protagonisti di questa storia sono proprio coloro a cui mamme e papà affidano i propri figli per ricevere una corretta disciplina. Eppure, il sistema avviato dalla preside era ben collaudato, tanto che qualcuno aveva provato perfino a contestare tale atteggiamento. In particolare, secondo le indagini del Commissariato di Polizia di Lamezia, la dirigente avrebbe maltrattato tre insegnanti del corpo docente, assumendo «condotte e provvedimenti persecutori che integrano il mobbing sul posto di lavoro, un danno specifico dei docenti da lei stessa definiti “dissidenti” ” ea lei invisi», anche in quanto «legittimamente collocati su posizioni non conformi» o «critiche rispetto a sue proposte oa sue opzioni inerenti a ogni aspetto della gestione dell'Istituto», scrive nel capo di imputazione il pm Domenico Assumma: questi atteggiamenti avrebbero causato un clima teso «per il timore di ritorsioni ad assumere posizioni critiche nei confronti del dirigente scolastico su qualsiasi questione professionale e amministrativa all'interno dell'Istituto».

Gli insegnanti ricevevano inoltre gravi insulti come: «Lei è ignorante». Goffredo avrebbe anche esortato i nuovi giovani docenti «a non dialogare con la professoressa indicata come il “maschio” o come “iena” da cui era bene stare lontano».

 

 

 

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