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Disciplina a scuola e sinistra in rivolta

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A giudicare da chi le critica, le nuove leggi sulla scuola licenziate ieri alla Camera devono essere un mezzo capolavoro. In breve: chi avrà 6 in condotta dovrà presentare a settembre un elaborato in materia di cittadinanza, dalla cui valutazione dipenderà la promozione; solo chi avrà 9 o 10 potrà ottenere il massimo dei crediti scolastici; alle elementari vengono ripristinati giudizi comprensibili, tipo ottimo, sufficiente, insufficiente; la sospensione non sarà più una vacanza dalla classe, ossia una sorta di premio, ma comporterà corsi e ore supplementari in aula.

A chi è fuori dal mondo della scuola da almeno una ventina d’anni, pare quasi acqua fresca. Per la sinistra, i sindacati, i grilini, qualche esponente del jet-set capitolino e altre categorie di perditempo è invece una sorta di restaurazione, un ritorno alla scuola autoritaria pre-sessantottina, un giro di vite per indottrinare le nuove generazioni e sopprimere il dissenso. Insomma, gira e rigira la solita accusa di cripto-fascismo (...)

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