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Chiara Petrolini, Roberta Bruzzone chiude il caso: "Non è matta, chi abbiamo davanti"

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"Siamo davanti a una personalità di tipo narcisistico, a una ragazza che ha una vita dal perfetto funzionamento sociale e che tra le due gravidanze non mostra nessun cedimento": la criminologa Roberta Bruzzone lo ha detto a ParmaToday a proposito di Chiara Petrolini, la studentessa di Traversetolo di 21 anni accusata di aver ucciso e poi seppellito, nel giardino di casa, i due figli appena nati. La storia è raccapricciante, anche se negli ultimi giorni dai racconti di amiche e datori di lavoro emerge il ritratto di "una ragazza che sembrava perfetta".

"Va bene a scuola, è la baby sitter perfetta, le relazioni sociali non vacillano mai, ma proprio quel disturbo di personalità l’ha portata a nascondere quella parte di se stessa che non riteneva adeguata - ha proseguito la Bruzzone -. Ed è in questo contesto che si sono sviluppate le sue condotte criminali". Secondo l'esperta, insomma, la 21enne "non è matta" ma "viveva in una realtà che la portava a nascondere la parte di se stessa che non riteneva potesse essere adeguata alla società in cui viveva e nemmeno adeguata al suo modo di essere. Tutto doveva essere apparentemente perfetto. Una gravidanza alla sua età non era contemplata. Era però perfettamente integrata nella società in cui viveva: brillante a scuola, richiesta al lavoro, cercata dagli amici che le volevano bene. Una personalità ad alto funzionamento sociale".

 

 

 

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