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Moussa Sangare è un serial killer? L'ipotesi che ribalta il quadro: che cosa non torna

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Moussa Sangare è un serial killer? A lanciare questa ipotesi è il settimanale Giallo che di fatto prova a guardare oltre mettendo a fuoco alcuni dettagli dell'omicidio di Sharon Verzeni che sono passati inosservati. A quanto pare, sempre secondo quanto riporta il magazine, il fatto che l'assassino di Sharon abbia scelto di portare a casa il coltello dell'omicidio tenendolo come "souvenir" potrebbe portare nella direzione di un soggetto avvezzo al crimine.

Ma c'è un altro dettaglio: in casa, sempre Sangare, aveva un manichino, una sagoma, su cui esercitarsi a tirare coltellate. Una circostanza, questa, che spingerebbe gli investigatori a indagare più a fondo sulla personalità del ragazzo, ora 30enne. Come vi avevamo raccontato su Libero nelle scorse settimane, nella Bergamasca ci sono storie e omicidi ancora senza un colpevole.

 

 

E in questo momento i familiari di Gianna del Gaudio e di Daniela Roveri, due donne morte accoltellate nel 2026 vogliono fare un confronto tra il Dna ignoto ritrovato sulla scena del crimine e quello dello stesso Sangare. Ribadiamo che siamo nel campo delle ipotesi. Ma di certo alcuni dettagli lasciano pensare alla necessità di un approfondimento investigativo che potrebbe avere esiti non del tutto scontati. E c'è chi spera di poter dare un nome a un assassino che ha portato via la vita a una donna e distrutto un'intera famiglia. 

 

 

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