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Paderno Dugnano, il killer 17enne ossessionato da una canzone dei Beatles

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Continuano a emergere importanti dettagli sulla vita del 17enne, reo confesso, della strage familiare di Paderno Dugnano in cui sono stati uccisi la madre, il padre e il fratellino di 12 anni. Il giovane nel corso della sua confessione ha spiegato che il piano era nella sua testa da giorni e che una "coltellata sarebbe bastata per uccidere".

Poi "invece ho capito che non era così. Per questo li ho colpiti più volte. Li sentivo soffrire e non volevo". Per gli inquirenti probabilmente a scatenare la follia omicida sarebbe stata a festa di compleanno del padre Fabio, ucciso per ultimo. Per le persone vicine al 17enne in quel ragazzo non c'era nulla di strano, se non quel suo essere "naturalmente un po’ introverso", avevano raccontato alcuni conoscenti. "Ho colpito per primo Lorenzo, ma perché era il più vicino a me. Non c’era una ragione particolare".

 

 

 

Il 17enne ha parlato solamente di un "malessere", del suo sentirsi "un corpo estraneo" rispetto a quella  famiglia con cui era perfino andato in vacanza: "Pensavo che uccidendoli avrei potuto vivere in modo libero, distaccandomi dalla mia famiglia avrei potuto vivere in solitaria". E se i suoi amici con cui ha trascorso qualche giorno della sua estate hanno raccontato di un ragazzo allegro e solare che ascoltava musica rap, lui agli inquirenti ha raccontato un'altra storia: "Ascoltava musica triste", perché così diceva di sentirsi.

In particolare, ad accompgnare le sue giornate prima della strage familiare era la canzone "The Long and Winding Road": "La strada lunga e tortuosa che conduce alla tua porta/Non scomparirà mai/Ho già visto quella strada prima d’ora mi ha sempre condotto qui/Mi conduce alla tua porta".  Nel corso della sua confessione Riccardo ha anche confidato  di aver capito che "uccidere tutti non è stata la soluzione": "Ma ormai era irreversibile".

 

 

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