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Sharon Verzeni, la risposta choc di Sangare al giudice: "Coltello come souvenir"

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Per la gip di Bergamo Raffaella Mascarino "lo stato mentale" di Moussa Sangare "è integro". Lo ha scritto nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il 30enne reo confesso dell’omicidio di Sharon Verzeni. "A fugare ogni dubbio" - osserva la giudice - i medici che lo hanno visitato nel reparto di psichiatria appena Sangare è entrato nel carcere di via Gleno secondo i quali - "non è affetto da una traccia patologia psichiatrica nè remota recente".

Intanto Moussa Sangare, durante l’interrogatorio in carcere di questa mattina, ha risposto alla gip Raffaella Mascarino che gli chiedeva come mai avesse sotterrato sulle sponde dell’Adda il coltello che lui stesso ha detto di aver usato per uccidere Sharon Verzeni e non lo abbia invece buttato nel fiume come gli altri tre di cui si è disfatto.

 

 

La risposta di Sangare è a dir poco agghiacciante: "Non l’ho buttato nel fiume perché ho pensato che avrei potuto trovarlo ancora lì. Volevo tenerlo per avere memoria di quello che avevo fatto, come un ricordo". Nel pomeriggio è stato disposto il trasferimento del detenuto dopo che si è scatenata una rivolta all'interno del carcere di Bergamo per il suo ingresso nella casa circondariale. I detenuti hanno scagliato bombolette e protestato per la presenza di Sangare. Da qui l'esigenza di trasferirlo. 

 

 

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