Paderno Dugnano, Paolo Crepet: "Famiglia perfetta?", l'analisi che ribalta tutto
La tragedia che si è consumata a Paderno Dugnano ha scosso tutto il Paese. E ha spinto molti analisti a interrogarsi sulle cause che hanno portato il 17enne a sterminare tutta la propria famiglia: padre, madre e fratellino. Il ragazzo ha confessato tutto davanti agli inquirenti e ha dato la seguente spiegazione: "Non c'è un vero motivo per cui li ho uccisi, mi sentivo oppresso". Una frase surreale, che ha indotto lo psichiatra Paolo Crepet a parlare di "comunità sfaldata".
Lo psichiatra, sentito dal Corriere della sera, ha ricordato come tutti quelli che sostengono di sapere cosa sia passato per la testa al 17enne "sono dei fanfaroni". Ciò che però mette in apprensione Crepet è che "nessuno se ne sia accorto". Il sociologo è convinto che i segnali si fossero manifestati già prima della strage di Paderno Dugnano. "Non ci parliamo più, io non conosco nessuno dei miei condomini. È una comunità sfaldata, una volta tra vicini ci si aiutava", ha sottolineato Crepet.
Secondo Crepet, la violenza fa parte di tutti noi. Ma soltanto in alcuni casi si tramuta in episodi di quella portata. "Siamo tutti violenti, questa è una società violentissima. A Torino hanno massacrato un signore che faceva le bolle di sapone alla stazione, non è follia, è odio - ha evidenziato lo psichiatra -. È odio anche andare a 200 chilometri l’ora in auto con la propria fidanzata e finire contro un albero, se ami la tua ragazza vai a 65 orari e le accarezzi la mano. Ai 200 all’ora si è indifferenti alla vita dell’altro, è ovvio".